di AURELIO FULCINITI
Come puntualmente accade, le elezioni comunali in questa città si distinguono per il numero spropositato di liste e di candidati. 23 liste e oltre 700 aspiranti consiglieri sono un numero decisamente esagerato e qualcuno ha avanzato un raffronto con le elezioni del 2006 e il famigerato programma televisivo “Pane e politica” curato da Riccardo Iacona che diede un’immagine totalmente clientelare della competizione elettorale.
Oggi chi fa quel raffronto si sbaglia da un certo punto di vista, perché i candidati a sindaco appaiono sostanzialmente irreprensibili. Sono cioè persone che non vivono di politica e se la fanno è tutta alla luce del sole. La maggior parte dei candidati a sindaco sono bene inseriti nelle rispettive professioni ed hanno un ruolo talmente autorevole nella società che è impossibile inquadrarli nell’immagine antropologica, impietosa e per certi versi lombrosiana che venne fuori nel programma televisivo di sedici anni orsono.
In compenso il panorama di alcune liste elettorali fa riflettere. Ce n’è una in particolare (della quale ovviamente non si fa il nome in questo caso) nella quale compaiono alcuni protagonisti (anche ex, rimessi in gioco per l’occasione) della “scena” “politica” cittadina (le virgolette sono d’obbligo) i quali oggi si candidano “senza compromessi” e fino a ieri erano la rappresentazione perpetua del compromesso, e possibilmente anche del “do ut des”. Lo saranno ancora domani? Speriamo di non doverlo scoprire a spese di quello che ancora poco rimane del buon nome della politica e della collettività.
C’è chi in nome del peso dato dalla quantità delle liste imbarca davvero tutti e chi invece in molti casi sceglie liste di grande peso con persone di prestigio e inattaccabili, innamorate davvero della loro città. Ed è un sollievo vedere liste composte interamente di persone perbene. Non capitava da tempo. Saranno loro gli eletti? C’è da sperarlo, ma ce ne accorgeremo solo fra meno di un mese.
Detto questo, non basta avere decine di liste per diventare sindacoal primo colpo, così come averne di meno non significa essere svantaggiati. E infatti il punto su cui si giocano le elezioni comunali è un altro: il voto disgiunto. È la vera democrazia, bellezza! Per fortuna alle elezioni comunali è così. Si può votare un sindaco e se le liste non piacciono si vota un candidato avversario, e viceversa. Ma questo non piace ai fautori delle liste a gogò. O almeno ad alcuni. Ci sono alcuni esponenti “democratici” o ex presunti tali che si lamentano del voto disgiunto mentre candidati di altre liste con un diverso aspirante sindaco si preparano a venir loro in soccorso utilizzando lo stesso sistema. Potremmo dire che è una giungla, ma la sostanza di fondo è una sola: per poter fare la morale a qualcuno bisognerebbe prima averne una, altrimenti è meglio tacere. Ma si sa, da queste parti per alcuni il silenzio non è mai stato d’oro.
Buone elezioni a tutti!
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736