di GABRIELE RUBINO
Un'altra candidatura civica, un'altra che arriva dal mondo delle professioni. Si fa sempre più affollato il campo degli aspiranti a sindaco della città di Catanzaro. Oggi è stato il turno di Antonello Talerico. Il presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati, a differenza di chi è già sceso in campo (Casalinuovo, Donato e Fiorita) arriva da recentissima elezione. Le ultime Regionali giocate nella lista di Forza Italia. E proprio da lì Talerico è partito con i ricorsi contro Comito e Fedele che sono stati la causa della definitiva rottura con il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori. Talerico ha annunciato: "Anche se dovessi vincere i ricorsi e poi dovessi diventare sindaco, rinuncerei a fare il consigliere regionale". Ma i ricorsi restano per una questione di "dignità anche della città". E proprio sul concetto di una Catanzaro che è "dietro a Reggio Calabria, a Cosenza e adesso anche a Vibo", Talerico si è parecchio concentrato. "Siamo stati colonizzati. Catanzaro ha perso pezzi importanti, non solo delle istituzioni. Prima qui c'era la cabina di regia della politica regionale".
L'ENDORSEMENT DI SGARBI- La prima uscita di Talerico arriva il giorno prima la riunione dell'interpartitica del centrodestra. Le speranze di una sua indicazione in quel tavolo sono praticamente nulle anche se ha incassato l'impegno solenne di Vittorio Sgarbi, collegato in video per l'occasione, di trattare con i leader nazionali del centrodestra per farla spuntare a lui. Un endorsement spiegato poi da Talerico con la necessità per "Catanzaro di contare di più a livello nazionale". In ogni caso, per l'avvocato le numerose candidature già in campo (più eventualmente quella del centrodestra) non un fatto positivo e "poi al ballottaggio sarà tutta un'altra partita". Uno schema che va per la maggiore in questo momento anche se non ha escluso che più avanti tutto possa cambiare "può essere che restano due o tre candidati alla fine e inoltre quello che è successo sul voto per il Quirinale avrà un suo peso", assicura Talerico che si professa "candidato civico, che arriva dalla società civile". "Siamo un'aggregazione di vari movimenti e partiti, con un profilo moderato".
LA QUALITA' DEGLI ELETTI (E DELLE LISTE)- I punti chiave del suo intervento si sono concentrati sulla necessità di alzare il livello quella qualità del Consiglio e della Giunta. "Ho provato imbarazzo quando ho sentito alcuni interventi in Consiglio. Basta con il consigliere che fa il comunicato stampa perché ha pulito il canalone del singolo cittadino". Sulle liste, pur se da posizione garantista, ha lasciato intendere una certa intransigenza, almeno su chi è stato invischiato in determinati "procedimenti, che hanno contribuito a questo clima che si respira in città verso la politica". La Giunta "sarà fatta di persone veramente competenti nella delega assegnata, senza logiche di distruzione di incarichi fra i partiti". E poi servirà uno staff del sindaco capace "altrimenti si dà in mano tutto ai dirigenti". "Di certo non credo all'uomo solo al comando, ma il sindaco non basta che conosca i bilanci se mancano i servizi essenziali". Tutto questo mentre in sala si registravano le presenze di 'cortesia' di Valerio Donato (ricambiato il precedente scambio di una settimana fa) e di Nicola Fiorita. Da osservatori interessati quelle dei consiglieri comunali Andrea Amendola e Francesco Gironda (del gruppo Officine del Sud). Giusto per citarne alcune, in una platea comunque caratterizzata da parecchie componenti del mondo delle professioni.
PILLOLE DI PROGRAMMA- "Catanzaro è oggi quanto è stato programmato 15 anni fa. Per costruire una città moderna serve l'analisi dei dati e le scelte ponderate", ha aggiunto presentando alcune pillole del programma. Viabilità, trasporti e parcheggi anche "perché dobbiamo rendere attrattiva la città, anche per l'economia". "Basta con la logica di separazione e competizione fra rioni e quartieri". Altri cenni sono stati fatti sull'isola pedonale: non si può farla all'improvviso ma ponderata con sistemi moderni. Al verde pubblico "che si taglia da solo se l'appalto è da 300 mila euro". E poi grandi questioni lasciate, a giudizio di Talerico, all'improvvisazione su Parco Romani bisogna adottare delle scelte, così come sul porto e su Viale Isonzo. Al tavolo sono intervenuti gli avvocati Anselmo Torchia, Iole Le Pera e Elena Morano Cinque.
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