Comunali Catanzaro, Tallini attacca la Ferro (FdI): "Il progetto con Donato? Una sceneggiata napoletana"

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  03 aprile 2022 09:53

di DOMENICO TALLINI

Più che un giallo, l’ormai imminente adesione di Fratelli d’Italia al progetto del professore Donato, tesserato del PD fino a pochi giorni fa, sembra una sceneggiata napoletana, quelle dove i protagonisti fingono di piangere per nascondere i loro veri sentimenti.
 
Non ci vuole molto per capire che le ostentate “sofferenze” e “resistenze” di queste ore sono solo pietosi veli per celare un piano che parte da lontano.
 
L’on. Ferro fa due richiami che farebbero superare anche il problema delle ideologie e degli schieramenti: la necessità di tenere unito il centrodestra e la “qualità” del candidato.
 
Sono due argomenti talmente fragili e strumentali che dimostrano il cinismo dell’”operazione militare speciale” che porterà il centrodestra a non essere presente con la propria faccia solo a Catanzaro, uno dei quattro Capoluoghi di Regione dove si voterà a giugno e che costituiscono un vero e proprio test elettorale nazionale.
 
Se davvero l’on. Ferro aveva a cuore l’unità del centrodestra, avrebbe dovuto esercitare il diritto-dovere che gli derivava da un accordo romano che assegnava a Fratelli d’Italia l’indicazione del candidato sindaco di Catanzaro. Un diritto-dovere che nessuno in Calabria ha messo in discussione, visto che Forza Italia ha espresso i candidati sindaci di Vibo Valentia, Cosenza e Crotone, mentre la Lega ha espresso quello di Reggio Calabria. Bastava mettere sul tavolo un nome spendibile e nessuno si sarebbe sognato di porre veti. Era quello il momento giusto per salvaguardare l’unità del centrodestra.
 
Quanto al richiamo alla “qualità” del professore Donato, devo dire che questa è un’affermazione che suona come un’autentica offesa a tutti coloro che, dirigenti politici o professionisti, hanno sempre militato con coerenza e lealtà nell’area del centrodestra. E’ la cancellazione della storia stessa del centrodestra a Catanzaro, l’abiura delle esperienze di Michele Traversa, Sergio Abramo e della stessa Ferro. Non credevo sinceramente che si potesse arrivare a tanto.
 
Al tavolo delle trattative sono arrivati nomi di altissima qualità, con in più i requisiti dell’appartenenza e dell’affidabilità politica. Non credo che professionisti di riconosciuto livello come gli avvocati Saverio Loiero e Valerio Zimatore o lo stesso prestigioso presidente dell’Ordine forense di Catanzaro Antonello Talerico abbiano qualcosa in meno del pure apprezzabile professore Donato.
 
Se il criterio era la “qualità” perché Fratelli d’Italia, a cui spettava il compito di esprimere il candidato in base alle interlocuzioni nazionali, non ha avanzato con chiarezza e decisione i nomi di Loiero, Zimatore e Talerico? Avrebbe trovato solo condivisione. Le dichiarazioni dell’on. Ferro suonano come irrispettose per la storia professionale e politica dei candidati che sono stati puntualmente bruciati al tavolo, al punto che si potrebbe perfino ipotizzare che i veti sui “nostri” candidati siano stati funzionali alle scelte odierne. Ma irrispettose anche per la storia del centrodestra catanzarese che viene oggi strumentalmente definito dagli avversari come privo di “qualità” al punto da attingere al campo opposto, ai tesserati del PD.
 
Se la sfida è sulla “qualità”, possiamo ben dire che il presidente dell’Ordine degli Avvocati, Antonello Talerico, non teme nessuno. Con in più il requisito dell’appartenenza all’area moderata e la recente esposizione elettorale nella lista regionale di Forza Italia. Dubito che il professore Donato abbia votato per Roberto Occhiuto, anzi abbiamo più di un elemento per dire che è stato al fianco di Amalia Bruni.
 
Inutile sottolineare che l’avvocato Talerico è allo stato l’unico candidato moderato e di centrodestra in campo per le elezioni del sindaco, stante le dichiarazioni rese dal professore Donato che, come ha orgogliosamente puntualizzato ieri il suo portavoce, “resta e sarà sempre un uomo di centrosinistra”. Il popolo del centrodestra giudicherà nelle urne questo pasticcio, anzi questa sceneggiata napoletana. 

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