Comunali Lamezia, Talerico: “Lo Moro candidata fuori contesto e piena di contraddizioni”

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  23 maggio 2025 12:22

La Lo Moro pur di far campagna elettorale è disposta ad infangare una intera città e non solo i suoi avversari politici, diffondendo mediaticamente l’inciso che Lamezia è caratterizzata da un percorso sottotraccia che la lega alla ndrangheta, al malaffare, agli affari loschi, alla massoneria deviata.

Sono queste le gravissime parole utilizzate dalla Lo Moro nella giornata di ieri sul palco ed alla presenza del capo dei grillini, Giuseppe Conte, con inevitabile ricaduta e diffusione anche sulla stampa nazionale che Lamezia Terme sarebbe sostanzialmente una città legata alla ndrangheta.

La Lo Moro infanga l’immagine di una intera Città sol per presentarsi come una paladina, che non è, perché costei non è né coraggiosa, perché non si fanno accuse generiche, ma si fanno i nomi, né la Lo Moro è un esempio positivo per la città, poiché far passare simili messaggi vuol dire anche danneggiare economicamente un intero territorio ed innescare gravi circoli viziosi.

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Al pari invocare da parte della Lo Moro - ad ogni piè sospinto - i precedenti tre scioglimenti del Comune, senza neanche ricordare che l’ultimo è stato ritenuto errato anche dall’autorità giudiziaria, vuol dire mistificare la realtà ed ingenerare nell’opinione pubblica una lettura “sporca” di tutti i cittadini, gli imprenditori, gli operatori ed i politici, fatta eccezione per lei, che sarebbe sopra tutti, una sorta di “deus ex machina”. 
Ma la Lo Moro si supera allorquando afferma che ci sono problemi di onorabilità e che comunque non sarebbe sufficiente un certificato penale pulito per garantire che una persona lo sia. L’onorabilità per la Lo Moro è una attribuzione che solo lei può avere e riconoscere agli altri, solo a quelli, però, che sono con lei e che solo lei sostengono. Siamo al festival delle banalità e della esaltazione del proprio “io”, con una candidata che si eleva sopra tutti per giudicarli a suo piacimento.

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Eppure in tale quadro dico alla sig.ra Lo Moro che magari potremmo scoprire e, potrebbe scoprirlo la città che lei ha o ha avuto tra i suoi parenti o amici, importanti rappresentanti della massoneria, oppure dovremmo ricordarle che anche suo fratello Paolo Lo Moro, segretario comunale, è stato condannato, nel giudizio abbreviato, a due anni di reclusione nel dicembre 2024 poiché considerato figura centrale nell’indagine sugli illeciti all’interno del comune di Corigliano-Rossano.

Ma noi siamo garantisti ed eviteremo di fare come fa la sorella, non lo accuseremo di essere un losco figuro o un appartenente ai comitati di affari !
Oppure dovremmo dire che colei che si presenta per guidare la città offende un consigliere regionale invitandolo a rimanere a Catanzaro, perché non è residente a Lamezia, ma poi invita a suo sostegno un parlamentare di fuori regione, Giuseppe Conte. Ma lei può!

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La narrazione lomoriana è affetta da gravi contraddizioni, oltre al fatto che ad ascoltarla bene – si perché spesso non è facile comprenderne la logica argomentativa -, emerge l’assoluta inadeguatezza ad assumere il ruolo di sindaco di una Città che a suo dire dovrà combattere contro la ndrangheta e rilanciare l’economia, con modelli e visioni di 40 anni fa! Contro la ndrangheta si combatte con i fatti, non con le chiacchiere, ad esempio facendo le denunce puntuali, ma non quelle in stile Lo Moro, dove si creano immagini mistiche, percorsi sottotraccia, fantasmi del passato, senza fare un solo nome.

In questo quadro per qualcuno l’offesa era l’inciso “quattro scappati di casa” (rivolto proprio alla Lo Moro, per aver azzerato totalmente tutto il suo entourage) e, non già il fatto che una candidata ha dichiarato che  gli altri tranne lei sono collusi e attigui alla ndrangheta !
Non abbiamo bisogno di una versione della Boldrini di noialtri per la Città di Lamezia Terme (che è di interesse dell’intera Regione, non perché faccia gola come avrebbe detto incautamente qualche giornalista), abbiamo bisogno di una guida dinamica, autorevole, capace veramente di rilanciare una delle città più importanti della Calabria, già dotata di stazioni ferroviarie e aeroportuali e che geograficamente la pone come strategica per ogni tipo di iniziativa industriale, commerciale e turistica e, questo non sarebbe possibile con la visione  retrograda di matrice lomoriana che non ammette financo la presenza di chi non è residente a Lamezia Terme”.

Lo scrive in una nota Antonello Talerico, Consigliere Regionale Forza Italia e Componente Regionale Commissione Anti-ndrangheta.

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