di VINCENZO SPEZIALI
Non discuto le motivazioni che hanno indotto Rino Colace a scegliere di partecipare a questa campagna elettorale, come candidato Sindaco per Fratelli d'Italia, in quanto ciò è un aspetto che non intendo commentare: le scelte sono personali e la gente deve essere libera di sentirsi valorizzata al meglio, purché la valorizzazione non sia sottesa strumentalizzazione!
Mi spiego, a scanso di equivoci, poiché non intendo essere frainteso a fronte di amici, oppure, come nel caso del Dott. Colace, di parenti: leggo le motivazioni che inducono il Partito dell'On.le Meloni a scegliere una candidatura identitaria -seppur di bandiera- nella competizione per il Comune di Catanzaro, ma vorrei fare presente con precisione e rispetto, che l'On.le Meloni si è rivolta ad un democristiano per farsi rappresentare e della cosa non posso che rallegrarmene, pure per evidenti motivi affettivi, personali e familiari, appunto!
Qui, però, emerge il vero democristiano, ovvero io, notoriamente -il quale non sono Gianni con e senza Pinotto, piuttosto di Stanlio in presenza o assenza di Ollio, che s'infrattano, politicamente (o presuntamente tale), in ambiti donatiani, più o meno direttamente- e sempre il sottoscritto -è bene ricordarlo!- rappresenta l'ortodossia di questa laica liturgia, pure a fronte di rispettabilissimi eterodossi!
Qui sta il punto dirimente: si incede in 'casa mia' (ragione per la quale, se la DC è stata assassinata, i democristiani non lo sono stati, in quanto vivi e vegeti) e se da un lato il berlingueriano Donato - già il fatto di rifarsi a Berlinguer è, almeno per me, eufemisticamente poco edificante, considerato quanto costui ha fatto nei confronti del povero Presidente Moro (e siamo alla vigilia di un ennesimo 9 Maggio, con buona pace delle amenità trombonesche di un ex parlamentare dc che sproloquia su ciò, ma che con i familiari del nostro defunto e sempre grande leader, contrariamente al sottoscritto, non ha rapporti)- dicevo se da un lato il berlingueriano Donato raccatta spezzoni di origine democristiana, che non hanno liste ma sigle (variabilmente valutate voi se vuote per piene, pure in ossequio alla formula contrattualistica, disciplinata nella materia di cui è docente il candidato a sindaco Donato, che in tal caso, applicandone la regola, dimostra la sua coerenza, certamente in ciò) e dall'altro i 'fratellisti' non avendo, evidentemente, classe dirigente, si rivolgono a quella superiore e indiscussamente migliore (pure rispetto alla loro e il tal mio ragionamento è dimostrato dalla scelta che hanno compiuto), candidando uno che viene dalle nostre fila, per di più smerciando il tutto come identitario o affine, mentre così non è!
Qualcosa non torna, poiché, ancora una volta, è d'uopo Andreotti (e pure il Partito dell'On.le Meloni, vista la candidatura che ha lanciato, non potrà che assecondare, sia la battuta che il riferimento), quando diceva "a pensar male si fa peccato, ma si azzecca quasi sempre": cui prodest (in latino, a chi giova)?
Presto detto, ovvero al solito civico!
Lo dico senza perifrasi, in quanto è un ragionamento più che aristotelicamente deduttivo, sempre aristotelicamente, apodittico: si disvela, una sorta di presunto soccorso a destra, in favore dell'annacquata maggioritaria parte dell'alleanza, la quale è già per Donato, eccezion fatta per i democristiani come Galati e me, che abbiamo liste, voti e credibilità e che -assieme a tanti altri amici- difendiamo l'originale identità del centrodestra, con il miglior e più credibile dei candidati, ovvero Antonello Talerico.
Già, pure ciò deve essere ricordato, in quanto non si capisce, per quali imperscrutabili motivi, uno come il Presidente dell'Ordine degli Avvocati -già candidato alle scorse Regionali con Forza Italia- e da tempo in campo quale candidato (non di bandiera) a Sindaco, non abbia ricevuto una convergenza da parte di Fratelli d'Italia, soprattutto quando l'alleanza organica era già implosa, e non si sarebbe fatto torto all'ossequio verso qualcuno che aprioristicamente -giammai per motivi politici- ha in odio Talerico.
Come dire? Nessuno avrebbe mancato all'ossequio nei confronti della divinità laicoautoctona, la quale a sua volta è il domine, persino del Partito meloniano e di ciò gliene do atto, rallegrandomi con egli, in quanto è una personalità politica alla quale concedo il privilegio di confrontarsi in futuro con Talerico, con Galati e con me, essendo noi tre dei fuoriclasse, dai quali potrà apprendere ancora meglio e arrivare quasi -ma non oltre- al nostro livello.
Per superarci, dovrebbe vincere le elezioni a Catanzaro e poi quelle successive, ma senza un accordo -realmente politico- 'le è dura', come si dice nella brianzola Arcore.
Non ho altre spiegazioni in merito a ciò che ho esposto, se non l'ultima, forse maliziosa, eppur verosimile, ovvero che magari il Partito della Meloni, voglia inconsapevolmente agevolare il solito Donato, cosicché attraverso una candidatura non interna corporis, sarebbe più facile sottoscrivere apparentamenti per un ipotetico secondo turno, pure considerando come il sottoscritto in data 25 Aprile, aveva implorato -con tanto di messaggio che conservo- una riunione tra di noi di centrodestra, quando uscì la candidatura di un autorevole loro esponente.
Meglio così, gli elettori sapranno scegliere e con chiarezza, senza dubitare di chi è sincero e di chi potrebbe essere strumentale, ribadendo, pure all'On.le Meloni, una frase che a lei dovrebbe essere cara -seppur modificata- ovvero: con Talerico, vincere e vinceremo!
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