di GABRIELE RUBINO
"E chi lo ha detto che il 5 agosto cambia tutto?". La data che sembrava un punto fermo per il tagliando alla Giunta Fiorita, in realtà è tutt'altro che certa. Anzi, vuoi il pasticcio sul bando rifiuti (il più sostanzioso per l'Ente comunale) e vuoi il caso 'Monteverdi' hanno maledettamente complicato un percorso che sembrava semplice e lineare. Il tracciato prevedeva la 'semplice' fuoriuscita (per motivi più personali che politici) dell'assessore Raffaele Scalise a cui sarebbe succeduto l'attuale capo di gabinetto Pasquale Squillace che, a sua volta, sarebbe stato sostituito da Salvatore Bullotta. Uno schema che non è in discussione ma che potrebbe avere ulteriori appendici.
Si diceva dell'assessore Monteverdi. Lo strappo c'è stato e non è stato indolore. Rispetto a un primissimo momento di scollatura che pareva insanabile si è aperto un canale di dialogo. L'esito è incerto: Monteverdi può restare così come può lasciare. DI certo, visti i rapporti pregressi, per il sindaco Fiorita non è un assessore qualunque e l'eventuale addio di Palazzo De Nobili della fedelissima del primo cittadino sarebbe un colpo durissimo. Anche perché il destino della Monteverdi sarebbe legato a quello di un altro assessore: Marinella Giordano. In caso di uscita della prima non è da escludere un contestuale passo indietro della seconda. Per Fiorita significherebbe perdere anche il secondo assessore (dopo Venturino Lazzaro) che aveva annunciato addirittura prima di diventare sindaco. Non il massimo dopo appena due anni di Amministrazione.
Alla luce di questo quadro tutt'altro che definito. il tagliando potrebbe richiedere più tempo. Non il 5 agosto e nemmeno dopo ferragosto (come avvenuto lo scorso anno) ma potrebbe slittare addirittura a settembre dopo la piccola pausa. In effetti, Fiorita non ha formalizzato alcuna deadline e quindi non c'è una precisa scadenza (pur incombendo le dimissioni di Scalise).
Poi ci sono da gestire gli altri fronti. Quello di Talerico che, numeri del Consiglio alla mano, difficilmente subirà contrazioni in Giunta nonostante un diffuso ostracismo degli ambienti della quota di centrosinistra della maggioranza. Tanto di quella di fede fioritiana, quanto (ancor di più) della quota che fa riferimento al Partito democratico. A proposito di Pd, al netto dell'uscita isolata della coordinatrice cittadina Neri lo stato maggiore dem chiede a Fiorita maggiore rispetto (che significa un ridimensionamento dell'influenza del consigliere regionale di Forza Italia Antonello Talerico). C'è chi profilo, in caso di mancato accoglimento delle richieste, di un appoggio esterno o comunque di un voto pratica per pratica. E se fatica a decollare il dialogo con il gruppo Azione, il rebus resta complicato e di difficile risoluzione. Per questo, probabilmente si aspetterà qualche settimana in più.
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