Con “Demenze 365 #ètuttavitaognigiorno, prosegue l’attività della Ra.Gi. onlus in favore di quanti soffrono di demenza

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  22 novembre 2019 22:33

Alimentazione a 360 gradi. Sotto osservazione i dolci, i carboidrati e l’alcol. E’ stato questo l’argomento scelto dall’associazione Ra.Gi. onlus, presieduta da Elena Sodano, per l’incontro dal titolo “Nutriamoci di vita, ascoltiamoci con cuore” organizzato questo pomeriggio nel salone dell’Umberto I al quale hanno partecipato il dietista Fabio Scalzo, che ha relazionato sul tema “Demenza: non solo alcol nel vino, proprietà nutrizionali”, il dietista Francesco Grande, che ha riferito di “Demenza e carboidrati: informazione e disinformazione e lo specialista in otorinolaringoiatra e foniatria presso l’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, Lelio Valerio Gallo. Sua la relazione sulla “correlazione tra disturbi uditivi e demenze.

« Per affrontare le demenze – ha spiegato Elena Sodano – è fondamentale che i nostri assistiti  non frequentino solo i centri diurni. C’è bisogno, invece, che partecipano a manifestazioni come questa organizzata oggi pomeriggio. Demenze 365 #ètuttavitaognigiorno, perché, tra il giorno in cui viene diagnosticata la malattia e quello che sarà il loro ultimo giorno, c’è ancora tanta vita in mezzo».

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Alcol e carboidrati – è stato detto nel corso dell’incontro – sono fattori che, se non consumati con moderazione e consapevolezza, possono essere estremamente dannosi per chi soffre di demenza. Per Fabio Scalzo, il consumo di alcol in un soggetto al quale sia stata diagnosticata una demenza, si porta dietro sempre un fattore di rischio. Solo il vino, bevuto con moderazione, tra tutte le bevande alcoliche è quello che ha un profilo migliore rispetto ad altri». Per i carboidrati, in sintesi,  il consiglio arrivato da Francesco Grande, è stato quello di far consumare, quando è possibile, alimenti con farina integrale.

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Non da meno è l’aspetto medico sul soggetto affetto da demenza, per quanto riguarda un eventuale deficit uditivo. Su questo tema i suggerimenti  sono arrivati dal dottore Gallo che ha spiegato come ci sia correlazione tra il deficit uditivo e l’ipocusia. Con un aumento di questi deficit si aumenta il rischio di avere una demenza del tipo alzaimer. E’ fondamentale, quindi, correggere il deficit nel più breve tempo possibile per limitarne i danni. L’invito che rivolgo ai familiari dei pazienti con demenza è di non aspettare a far  eseguire visite specialistiche specifiche e protesizzare l’anziano affinché possa tornare ad  integrarsi nella società». All’incontro ha partecipato, altresì, il responsabile della clinica dell’udito, Udifon, Antonio Stanà che ha eseguito, gratuitamente,  alcuni  test audiometrici.

Al termine dell’incontro i partecipanti hanno potuto degustare vini “dell’Aera Vigneti e Cantina”  e pane a cura del “Mulinum”.

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