di CARLO MIGNOLLI
Informare e tutelare i cittadini sul loro diritto a ricevere le prestazioni sanitarie necessarie entro i tempi previsti dalla normativa: questo l’obiettivo della campagna nazionale "Stop alle liste d'attesa" promossa da Federconsumatori e presentata nella sede della Cgil di Catanzaro nel corso di un incontro con la stampa in cui erano presenti Mimma lannello, presidente Federconsumatori Calabria e referente nazionale del dipartimento Welfare - Sanità, e Angelo Sposato, Segretario Generale Cgil Calabria.
La campagna, che sarà attiva in tutto il Paese a partire dal 30 giugno 2023, coinvolgerà gli sportelli della Federconsumatori e permetterà anche segnalazioni online di disservizi subiti dai cittadini. Federconsumatori, in quanto organizzazione impegnata nella rappresentanza e tutela del diritto alla salute, intende aprire un dialogo costruttivo con il Ministero della Salute e le Regioni per migliorare l'accesso alle prestazioni e rendere trasparente l'intera filiera delle liste di attesa, coinvolgendo attivamente la rappresentanza degli utenti del servizio pubblico.
Iannello afferma: "La regione Calabria ha ricevuto 15 milioni per recuperare i ritardi che si sono verificati nell'erogazione di prestazioni specialistiche, diagnostiche e dei ricoveri e di queste risorse ha saputo spendere soltanto il 28%, a differenza delle regioni del nord dove si è recuperato fino al 90% in alcune realtà. Federconsumatori con questa campagna si propone di monitorare i dati effettivi dei tempi di attesa, perché c'è una differenza tra ciò che si pubblica e ciò che ci segnalano i cittadini. Altro obiettivo che ci poniamo è quello di offrire informazioni ai cittadini rispetto a quelli che sono i loro diritti - il piano nazionale di governo delle liste di attesa dice che per ogni prestazione, in base alla gravità che prescrive il medico, ci sono dei tempi in cui devono essere erogate le prestazioni. Nella media nazionale i calabresi esclusi dal diritto alla salute sono circa il 40%, persone che faticano a ricevere nei tempi previsti le prestazioni, ma ci sono anche quelli che rinunciano per le lunghe attese e si rivolgono al privato. La nostra è quindi una azione di informazione, di denuncia, ma anche propositiva e di costruzione".
Sposato ha invece sottolineato come molti cittadini si rivolgano al settore privato a causa della mancanza di risposte da parte del sistema sanitario pubblico. “Abbiamo chiesto di fare una verifica di tutti gli accreditamenti della sanità privata che occupa il 50% del bilancio della salute calabrese” afferma il Segretario Generale della Cgil Calabria e aggiunge “È inaccettabile che le strutture pubbliche non siano dotate dei mezzi strumentali necessari per garantire i servizi ai cittadini, arrivando addirittura a consigliare talvolta una struttura privata per una visita che potrebbe essere effettuata anche nel pubblico”. Ha infine consigliato la prima azione da intraprendere per ridurre le liste d'attesa: dotare le strutture pubbliche del personale e delle attrezzature necessarie per garantire un servizio efficiente.
Federconsumatori, insieme alla Cgil, si impegna a portare avanti un'azione di informazione, denuncia e proposta per affrontare il problema delle liste d'attesa nella sanità italiana. La campagna “Stop alle liste d'attesa" rappresenta un primo passo verso il miglioramento dell'accesso alle prestazioni sanitarie e il pieno rispetto del diritto alla salute dei cittadini.
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