Conad Corso Mazzini chiusa, il titolare: "Indegna persecuzione del Comune, lotterò contro i centri di potere"
Maurizio Mottola D'Amato
31 gennaio 2023 15:11Era inevitabile che la notizia della chiusura della Conad di Corso Mazzini a Catanzaro suscitasse polemiche. A stretto giro il titolare dell'attività Maurizio Mottola di Amato ha affidato al suo profilo facebook un durissimo sfogo.
"All'esito di una vicenda procedimentale condotta pretestuosamente dagli Uffici Comunali "competenti", quest'oggi ho ricevuto il divieto di prosecuzione dell'attività commerciale su Corso Mazzini nr 50.
Mi preme, nel frattempo, rendervi tutti edotti della indegna persecuzione cui sono soggetto da parte del Comune di Catanzaro e dalla Polizia Locale che, a partire della data di apertura del punto vendita di Corso Mazzini (12/12/22) mi hanno inondato di atti, comunicazioni e accertamenti (in tutto circa una quarantina), a ritmo forsennato, relativi a ogni punto vendita da me gestito paventando ogni volta, anche a fronte di rilievi di carattere formale, la minaccia di chiusura di ogni punto vendita. Aggiungo che nello stesso frangente temporale, dagli stessi Uffici comunali sono state trasmesse "veline" a testate giornalistiche edite a Cosenza, volte a delegittimare la mia persona e il mio operato, tramite la trasmissione degli atti dei procedimenti avviati, compresa la mia memoria difensiva, soltanto nelle parti funzionali a screditarmi.
Se ciò non bastasse, la malafede dei soggetti coinvolti è dimostrata dalle abnormi modalità di esercizio del potere (il divieto è stato disposto senza la concessione di un termine, in violazione del termine di conclusione del procedimento, in orario di piena attività del punto vendita, così da dare alla vicenda massimo risalto), in seguito a indebite pressioni esercitate da parte di ben individuati consiglieri comunali e responsabili della polizia locale, rispetto alla condotta dei quali mi tutelerò in ogni sede giurisdizionale penale, civile e amministrativa a ciò deputata.
Lotterò in tutte le sedi competenti per (ri)stabilire la libertà di fare impresa a Catanzaro, in ogni settore, anche in quelli fino ad oggi ritenuti "impenetrabili". Si tratta di una battaglia etica, prima ancora che giuridica, per liberare Catanzaro da certi centri di potere che da decenni la dominano".