Concessioni demaniali marittime, incontro con gli operatori del settore per la stagione 2024

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Demanio marittimo
  05 gennaio 2024 12:23

"Piuttosto che fare il consueto esercizio di populismo a scopi elettorali, i consiglieri leghisti avrebbero fatto meglio a riflettere su qualche dato oggettivo che riguarda le concessioni demaniali marittime, evitando così di alimentare false aspettative tra gli operatori del settore e i loro dipendenti. Gli uni e gli altri vivono del loro lavoro, tema su cui nessuno dovrebbe permettersi il lusso di imbastire strumentalizzazioni a fini politici".

Lo afferma in una nota il consigliere comunale, Vincenzo Capellupo.

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"Il primo elemento su cui i leghisti dovrebbero riflettere è proprio il caos normativo cui fanno riferimento, creatosi in Italia in seguito alla cosiddetta direttiva Bolkestein. Dovrebbero chiedersi quanta parte di responsabilità politica pesa proprio sulle spalle del loro partito, che a livello nazionale, in nome di un anacronistico corporativismo a scopo elettorale anch’esso, ha fatto di tutto per dilatare i tempi della lineare applicazione di una norma europea, peraltro ineludibile per gli Stati membri. Lo dimostra il fatto che, ancora una volta, a fine anno il Governo non ha approvato alcun provvedimento normativo per decidere le regole con cui rinnovare le concessioni, limitandosi a sposare la linea del ministro Salvini diramando una lettera di indirizzo che ha informato lAmministrazioni della possibilità di disporre l’estensione della validità delle concessioni balneari fino al 31 dicembre 2024. Peccato per i leghisti che i balneari, attraverso la loro stampa specializzata, abbiano bollato l’informativa che - hanno scritto - “rappresenta solo una serie di generiche raccomandazioni che non risolvono affatto il caos in corso, né forniscono alcuna indicazione concreta sui provvedimenti che gli enti locali devono approvare per rinnovare i titoli in scadenza. Anzi, la circolare sottolinea che l’anno in più serve ad avere il tempo necessario per espletare le evidenze pubbliche finalizzate a riassegnare le concessioni, tradendo così di fatto gli impegni dell’attuale maggioranza che in campagna elettorale prometteva di salvaguardare la continuità degli attuali titolari. Perché è questa la sostanza: i leghisti e il loro leader vivono di promesse populiste che guardano alla prossima scadenza elettorale e non ai problemi della gente e alla necessità di trovare soluzioni.

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I leghisti di casa nostra, inoltre, dovrebbero riflettere anche sulle parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a proposito delle norme sulla concorrenza, affidate a ben due lettere inviate ai Presidenti di Senato e Camera e alla Presidente del Consiglio, dopo la promulgazione delle Leggi di conversione dei decreti sulla materia. Lettere che toccano i temi dei balneari e degli ambulanti per evidenziare le forti perplessità del Capo dello Stato su norme che appaiono incompatibili con i principi più volte ribaditi dalla Corte di Giustizia, dalla Corte costituzionale, dalla giurisprudenza amministrativa e dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato in materia di apertura al mercato dei servizi. Mattarella, come previsto dalla Costituzione, scrive alle più alte cariche dello Stato. Ma non sarebbe male che quelle parole venissero lette anche dalle parti di Catanzaro e segnatamente dai consiglieri leghisti.

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I quali consiglieri, ed è l’ultimo elemento su cui li invitiamo a riflettere, piuttosto che richiamare delibere con cui altri Comuni hanno accordato fino al 31 dicembre 2024 la proroga delle concessioni, dovrebbero documentarsi sui ricorsi piovuti su quelle stesse delibere e che rischiano di aggiungere caos al caos.

Ciò detto, è dunque il caso di ribadire le ragioni per cui il Comune di Catanzaro ha fatto determinate scelte piuttosto che altre. È il caso di ribadirlo non certo per chiarire le idee a chi non capisce o finge di non capire ma per dovere di chiarezza nei confronti degli operatori direttamente interessati.

La delibera approvata dalla giunta Fiorita, grazie applicazione dell’articolo 10 del Regolamento attuativo del Codice della Navigazione, non mette a rischio nessuna concessione per la stagione 2024 avendo messo in sicurezza anche i concessionari non stagionali, che in mancanza di regole avrebbero dovuto lasciare dall’1 gennaio le concessioni. A questo nessuno dei consiglieri della Lega ha pensato? Ci ha pensato comunque l’Amministrazione Comunale, che per il prossimo 10 gennaio ha già fissato un incontro con i concessionari nel quale sarà fugato ogni dubbio, evidenziando che le gare e l’adeguamento alla normativa europea sono materia diversa dalle concessioni provvisorie, dunque la stagione 2024 è salva grazie a quanto deliberato dal governo cittadino.

Ai leghisti lasciamo quindi il populismo, le stucchevoli e sterili ironie, le promesse regolarmente disattese dopo ogni campagna elettorale e il caos normativo conseguente che ha messo a soqquadro un intero Paese a ogni livello istituzionale, dal governo centrale fino ai Comuni".

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