Conclusa la quinta edizione delle Camminate dell’antica Sila

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  23 luglio 2025 08:34

 Si è conclusa la quinta edizione delle Camminate dell’antica Sila, organizzata dall’ASD Calabriando di Catanzaro, che ha avuto il patrocinio della Regione Calabria, del Parco Nazionale della Sila, del Centro Internazionale Studi Gioachimiti di San Giovanni in Fiore e dei Comuni di Albi, Mesoraca, San Giovanni in Fiore, Sersale, Taverna e Zagarise.

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Il cammino, ideato da Riccardo Elia e articolato in cinque tappe consecutive, si è sviluppato su sentieri di montagna della Sila calabrese, toccando alcune tra le località meno note ma più suggestive dell’altopiano nelle province di Catanzaro, Cosenza e Crotone. Il gruppo ha soggiornato tra Orme nel Parco, Villaggio Grechi di Tirivolo e Villa Pina di Buturo; in ognuno di questi luoghi, i camminatori sono stati accolti con gentilezza e partecipazione, nel segno della tradizionale accoglienza calabrese.

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Muniti di zaino e bastoncini da trekking e procedendo a “passo lento”, i circa 40 partecipanti si sono goduti la natura rigogliosa e ricca nella quale erano immersi, ed hanno potuto respirare non solo dell’aria più salubre d’Europa, ma anche ammirare lo spettacolo di panorami unici dalle cime e di sentieri che si articolano nei boschi più belli.  

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Tra i punti toccati dal gruppo di camminatori: il Gariglione, Tirivolo, le cascate di Buturo, l’oasi di Manulata di Petronà, villaggio Mancuso e villaggio Cutura di Taverna, l’abbazia florense a San Giovanni in Fiore, villaggio Fratta di Mesoraca, villaggio Grechi, Orme nel Parco, località Mamma Giuseppina, il lago Ampollino, la pietra del Ruvazzo, i piani di Ritorta, la conca della marchesa e diversi torrenti e fiumi della zona.

Inoltre, durante il cammino, i partecipanti hanno potuto conoscere nuove storie su Gioacchino da Fiore, San Bartolomeo da Simeri, San Falco da Taverna, papa Zosimo di Mesoraca, i fratelli Emilio e Attilio Bandiera, i fratelli pittori Mattia e Gregorio Preti, gli imprenditori Eugenio Mancuso e Alessandro Vanotti, il ministro Fausto Gullo, la marchesa Maria Elia De Seta Pignatelli. Si è parlato molto, camminando nei boschi, di brigantaggio, dell’antica distinzione tra Sila badiale (per secoli sotto il controllo dei monaci di San Giovanni in Fiore) e Sila regia (demaniale), delle famiglie nobili e dei latifondisti della Sila, dell’industria boschiva del ‘900, di cura dell’ambiente e delle risorse della montagna.

A San Giovanni in Fiore (Cs), patria del grande abate Gioacchino da Fiore, il gruppo è stato accolto nell’Abbazia florense come da tradizione dai dirigenti del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, mentre l’assessore Antonello Martino ha portato i saluti della locale amministrazione comunale. Nell’occasione, nella piazza antistante l’abbazia, è stata anche ricordata la strage fascista (oggi quasi dimenticata) di San Giovanni in Fiore del 2 agosto 1025, a 100 anni dai fatti, con un momento di riflessione e lettura. Stessa sensibilità il gruppo ha dimostrato in località mamma Giuseppina di fronte al cippo che ricorda la tragedia familiare di Giuseppina Carvelli e della figlia Teresa di 4 anni, morte lì per un incidente il 1 settembre 1947.

Tutti i partecipanti hanno gustato il tradizionale Bigiotto, un biscotto energetico a base di miele ideato anni fa, apposta per le Camminate, dalla dirigente dell’Asd Calabriando, Antonietta Mannarino. Quest’anno è stato realizzato dai pasticceri della Cooperativa Mani in Libertà che opera nel carcere di Catanzaro con l’apertura della pasticceria Dolci Creati. L’Associazione Amici con il Cuore ha invece offerto alcuni gadget realizzati con la carta riciclata. 

L’iniziativa è stata all’insegna del plastic free in quanto l’Asd Calabriando, da anni, vieta l’utilizzo di plastica monouso nelle sue iniziative.

Unanime è stata la soddisfazione di tutti gli escursionisti. Oltre al contatto con la natura, attraverso la pratica di una attività ecosostenibile e ad impatto zero, le Camminate avevano l’obiettivo di ribadire l’importanza del camminare a passo lento come attività motoria adatta a tutti e di promuovere uno sviluppo ecosostenibile della montagna.

 

 

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