Volge al termine la terza edizione del MoMe – Festival della Memoria che quest’anno è dedicato alla “memoria del corpo”, è promosso dal Comune di Simeri Crichi e co-finanziato dal PAC Calabria 2014-2020 (azione 1, tipologia 1.3, annualità 2019), in partenariato con l’associazione culturale Confine Incerto che cura il progetto fin dal 2018 nei suoi aspetti artistici e organizzativi, grazie al direttore artistico Emi Bianchi e al co-direttore artistico, Giorgia Boccuzzi.
Ma il bello deve ancora venire. Dopo l’affascinante camminata performativa “Follow the angel”- che ha catturato l’attenzione e coinvolto tanti appassionati di trekking – che ha consentito agli appassionati di immergersi nella natura, grazie al viaggio condotto da “Instabili vaganti”, viaggiamo verso l’appuntamento con lo spettacolo di e con Emi Bianchi, prodotto da “Confine Incerto”, “Dietro il sud”. Parliamo di una biografia emotiva che nasce dall’esigenza di confrontarsi con una problematica storica del nostro territorio: l’emigrazione, con il vissuto emotivo che accompagna tutti i migranti del mondo. La necessità di conoscenza, di lavoro, di gratificazione, di affetto, di riscatto, di coraggio, la saudaji, la nostalgia intesa come passione del ritorno, la necessità di raccontare.
Lo spettacolo ruota intorno ai racconti di un’emigrata spinta dai suoi stessi concittadini ad andare altrove alla ricerca di realizzazione. Così come hanno fatto i suoi amici, zii e cugini prima di lei. Una scelta obbligata , come un’usanza che non si può rompere. Nel viaggio ritornano i momenti più significativi dell’esistenza per quanto quotidianamente vissuta: partenze, distacchi, funerali, feste, innamoramenti; storie narrate da chi è già partito e mai più tornato e da chi invece ha deciso di narrare la “restanza” benché tanto legata al viaggio lontano dei cari. L’appuntamento è domenica 27 giugno alle 21 nella Collegiata di Simeri.
Concluso nei giorni scorsi, invece, il laboratorio di Cianotipia, a cura di Fosca Democrito, dalle 15 alle 19 nel Policentro di Simeri Crichi. Il workshop ha visto una introduzione teorica sulla storia di questo antico metodo di stampa e di come possa adattarsi perfettamente a diverse tipologie di supporto e di riproduzione delle immagini e proseguirà quindi con la preparazione di una base in carta emulsionata manualmente con la soluzione chimica fotosensibile. I partecipanti sono stati guidati nella realizzazione della soluzione e nella successiva applicazione su carta/tessuto. E la magia della stampa arriva attraverso l’esposizione alla luce solare. Ma chi è Fosca Democrito? Catanzarese, classe 1985, dopo gli studi di recitazione frequenta l’indirizzo di Arte Fotografica alla Westminster University di Londra. Conseguita la laurea, assiste il professor Fabio Amerio presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
Nel 2012 si trasferisce sulle Dolomiti dove raggiunge la natura e sviluppa un approccio più intimo e artigianale con il suo lavoro fotografico, esplora una varietà di temi tra cui il mondo onirico, la natura, la femminilità, nonché l’inconscio e il concetto di intento. Stilisticamente, le sue immagini sono sempre sospese tra la veglia e il sogno; la tecnica del cianotipo facilita con le sue pennellate di blu di Prussia a creare questa atmosfera onirica. Lavora principalmente in Sicilia e a Roma.
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