Concluso all'Umg di Catanzaro il primo "Career Day" di Ingegneria Biomedica

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Da sinistra: Gnasso, De Sarro, Cosentino, Viglietto e Cuda
  19 maggio 2022 14:55

Un confronto a più voci su quanto di buono è stato seminato, in questi anni, dall’Ingegneria biomedica dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, grazie alla testimonianza diretta degli ex alunni (“alumni”) del corso protagonisti, oggi, nel proprio ambito professionale, sia in ambito nazionale che internazionale e pronti a fare rete per stabilire nuove sinergie con il territorio: questo il senso del primo Career day di Ingegneria Biomedica che si è tenuto, questa mattina, all’Università Magna Graecia di Catanzaro, promosso dal Corso in Ingegneria Biomedica dell’Ateneo, e patrocinato da Confindustria Dispositivi Medici e dall’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (AIIC).

È intervenuto, in apertura, il Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro Giovambattista De Sarro, che, dando il benvenuto agli studenti ed agli “alumni” di Ingegneria biomedica dell’Ateneo, ha sottolineato l’importanza strategica del corso per il legame stretto che tiene unite medicina e ingegneria e la necessità di momenti di condivisione tra ex alunni e studenti per accrescere esperienze e conoscenze.

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Hanno portato i saluti istituzionali anche il Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia Agostino Gnasso, che ha parlato delle grandi potenzialità di sviluppo del settore e del corso, considerato che medicina e innovazione tecnologica sono sempre più integrate e correlate, il Direttore del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica Giuseppe Viglietto, che ha evidenziato l’interesse e l’attrattività di quanto prodotto dal corso, grazie alle testimonianze di chi oggi opera e lavora nel settore, dopo gli anni di formazione in Ateneo, e la maturità raggiunta dall’Università Magna Graecia nell’ospitare le professionalità, impegnate in aziende ed istituzioni, che ha saputo formare nel tempo, il Presidente del Consiglio di Corso di Studio in Ingegneria Biomedica Carlo Cosentino, che ha focalizzato l’attenzione sulla visione di lungo periodo dell’Ateneo per l’avvio, vent’anni fa, dell’ingegneria applicata alla biomedicina, e sull’orgoglio odierno di vedere tanti ex alunni che tornano in qualità di rappresentanti di aziende di primo piano nel settore, per dare la loro testimonianza e qualche consiglio sul percorso post-laurea da seguire.

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La sessione di lavoro sulle competenze dell’ingegnere biomedico nel quadro attuale e futuro del settore lavorativo di riferimento è stata aperta dal Delegato del Rettore alla ricerca e Presidente del Polo di Innovazione Biotecnomed Giovanni Cuda, che ha evidenziato le caratteristiche di un lavoro che fa della trasversalità ed integrazione dei saperi il suo punto di forza. Hanno relazionato, a seguire, Carmelo Minniti, Dirigente responsabile Ingegneria clinica dell’ASP di Reggio Calabria e Vicepresidente AIIC, Elena Rocca, Project manager dell’Agenzia per il lavoro Randstad, Salvatore Scaramuzzino, Dirigente tecnico presso l’ASL di Alessandria, Aldo Mauro, Ingegnere clinico presso l’Istituto Sant’Anna di Crotone e referente regionale AIIC, Luigi Santaguida, Dirigente responsabile dell’Ingegneria biomedica dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, Cristian Veraldi, Responsabile servizio di ingegneria clinica Arga Medicali e referente regionale AIIC.

Le testimonianze aziendali sono state portate dagli “alumni” di Ingegneria biomedica dell’Ateneo: Luca Belmonte, Damiano Camastra, Alfredo Maio, Caterina Musci, Francesca Pristerà, Annalisa Procopio, Alessandra Sposato, Antonio Verre, Nicola Vinci.

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