Concorso Chirurgia Dulbecco, Concolino: “No alle trame politiche, prevalga l’interesse dei pazienti”

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images Concorso Chirurgia Dulbecco, Concolino: “No alle trame politiche, prevalga l’interesse dei pazienti”
La consigliera comunale Lea Concolino
  30 luglio 2025 10:01

“Chi da anni è abituato a fare i conti, direttamente o indirettamente, con la sanità calabrese e in particolare quella catanzarese, non può che riscontrare un progressivo e inesorabile decadimento della qualità dell’offerta assistenziale. Qualche anno fa, in particolare nell’ospedale Pugliese, esisteva una ‘scuola’ medica invidiabile. Quasi tutte le necessità sanitarie erano soddisfatte e la città poteva menarne vanto. Purtroppo, tutto ciò, da alcuni anni a questa parte, è messo profondamente in discussione. E lo testimoniano i tanti concittadini e corregionali costretti a farsi curare o far assistere qualche parente fuori regione", scrive Lea Concolino Consigliere Comunale.

"Proprio per questo, - prosegue - crediamo che ogni concorso pubblico debba certamente premiare il merito, ma anche tenere conto della capacità di garantire continuità, presenza e visione. La sanità calabrese ha bisogno di figure qualificate, ma anche motivate a radicarsi e costruire qui un progetto duraturo. Non basta avere un curriculum impeccabile se manca l'intenzione di essere davvero parte di questa comunità professionale e civile. Purtroppo, dalle notizie che ci giungono in merito all’incarico di primario della Chirurgia del presidio Pugliese dell’Aou ‘Renato Dulbecco’ di Catanzaro non pensiamo che questi capisaldi siano stati pienamente assolti. Giustamente, il presidente della Giunta regionale, in qualità di commissario ad acta della sanità, ha ribadito la necessità di tenere ‘fuori la politica’ da queste scelte strategiche. Purtroppo, i ‘giochi politici’, nella sanità li mettono in atto non solo gli eletti ma anche alcuni medici e colletti bianchi dell’ex Pugliese che preferiscono privilegiare amici degli amici al costo di penalizzare chi l’assistenza l’ha garantita davvero a Catanzaro".

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"Tant’è che parrebbe che dietro esplicita indicazione di questi personaggi sia stato individuato come nuovo primario di Chirurgia un medico del Cosentino. Un professionista, - spiega - meritevole e con tutti i titoli curriculari in ordine (non lo mettiamo in dubbio). Tuttavia, sempre secondo le voci che circolano (la pancia del principale ospedale della Calabria) non è esattamente chiaro se voglia o meno plasmare una squadra d’eccellenza a lungo termine, come fisiologicamente richiederebbe l’incombenza di occuparsi di Chirurgia generale nel principale Hub della Calabria. Ovvero rientrare in quel di Cosenza tra uno o due anni. Ricordiamo che senza questa disciplina, o meglio senza una guida forte in Chirurgia, non esiste alcun ospedale di secondo livello degno di questo nome. Non vogliamo soffiare sul vento del sospetto a prescindere ma, apparentemente, questa scelta di corto respiro (semmai dovesse essere confermata) non può che essere stata avallata con la compiacenza del commissario straordinario e dal direttore sanitario aziendale. D’altronde i molteplici ritardi, anzi la melina con cui questo strategico concorso è stato portato avanti sono agli atti e noti a Catanzaro, così come nel Cosentino".

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"Poiché le voci sono troppo insistenti e circostanziate confidiamo nella buona fede del presidente della Giunta e commissario della sanità affinché faccia piena luce su questa vicenda. Se il principale HUB della Calabria individua un valente professionista, ma soltanto dopo calcoli e alchimie eterodirette non fa il bene dei pazienti. Laddove il tutto dovesse essere confermato non si può certo tollerare la permanenza di questi vertici, profumatamente pagati con le tasse dei calabresi che si piegano ‘a logiche di sistema’ piuttosto che a quella della cura dei malati. Catanzaro e la Chirurgia generale del Pugliese non possono permettersi il lusso di cotanta sufficienza o, peggio, di questi poco trasparenti disegni. Ne va della credibilità del servizio sanitario calabrese e della stessa Regione”, conclude Lea Concolino.

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