Confartigianato Imprese Calabria: “ZES, lavoro e infrastrutture: servono misure per micro e piccole imprese”

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  21 novembre 2025 14:27

“Il Mezzogiorno può diventare il motore della crescita del Paese solo se si ascoltano i territori e si mettono al centro le imprese che lo compongono. La Calabria non chiede scorciatoie, ma condizioni giuste per competere”. È quanto ha affermato il segretario regionale di Confartigianato Imprese Calabria, Silvano Barbalace, che questa mattina ha partecipato al convegno “Lavoro – Infrastrutture – ZES. Il rilancio del Sud per la competitività del Sistema Paese”, promosso dalla Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. Un confronto ampio e articolato che ha riunito rappresentanti istituzionali, associazioni di categoria, sindacati e mondo produttivo per discutere delle principali sfide che attendono il Mezzogiorno.

Nel suo intervento, il segretario ha evidenziato come gli indicatori economici mostrino elementi di crescita, ma che tali segnali “devono diventare stabili e duraturi, e questo può avvenire soltanto se le risorse disponibili vengono investite con attenzione, tenendo insieme due dimensioni fondamentali: i territori e il sistema produttivo”.

“In Italia il 95% delle imprese è rappresentato da micro e piccole attività; in Calabria questa percentuale raggiunge il 99% – ha detto ancora –. Se vogliamo costruire politiche realmente efficaci per il Mezzogiorno, dobbiamo partire da qui: una strategia di governo calibrata sulla micro e piccola impresa, capace di valutarne l’impatto diretto e indiretto”.

Secondo il segretario regionale di Confartigianato Imprese Calabria, questo approccio permetterebbe di migliorare in maniera concreta la capacità delle imprese di accedere ai fondi, di partecipare alle gare pubbliche e di sostenere il peso della burocrazia: “Snellire i processi è una necessità vitale. Le micro e piccole imprese affrontano un carico burocratico sproporzionato rispetto alle loro dimensioni”.

Sul tema delle Zone Economiche Speciali, Barbalace ha riconosciuto l’importanza dello strumento, ma ha indicato alcuni nodi decisivi: “La ZES è una grande opportunità per il Mezzogiorno, ma la soglia minima di investimento non è a misura delle nostre imprese. Così rischiamo di escludere proprio quelle realtà che più avrebbero bisogno di innovare e crescere”.

Ha inoltre segnalato la presenza di nuovi vincoli amministrativi e rendicontativi che rischiano di complicare ulteriormente l’accesso alle agevolazioni: “Serve il massimo snellimento delle procedure, altrimenti le micro imprese continueranno a non riuscire a intercettare le risorse. Una recente indagine dell’Osservatorio OREP, svolta in collaborazione con Confartigianato, ha evidenziato chiaramente le difficoltà di accesso ai fondi di coesione legate alla burocrazia. La Calabria ha caratteristiche logistiche e strategiche diverse rispetto ad altre regioni. Una differenziazione maggiore avrebbe potuto renderla più attrattiva per il nostro territorio”.

Barbalace ha inoltre ribadito che uno dei nodi strategici per le imprese riguarda il lavoro e la formazione verso le nuove generazioni: “Le imprese hanno bisogno di giovani, competenze e stabilità. Gli incentivi per l’occupazione devono essere resi strutturali. Occorre inoltre sostenere il passaggio generazionale, vera sfida economica e culturale per migliaia di attività familiari”.

Un focus anche sull’apprendistato, definito “lo strumento più efficace di ingresso nel mondo dell’artigianato, che però continua a essere poco valorizzato e poco compreso”.

Barbalace, infine, si è soffermato sul tema energetico, definito strategico: “I costi dell’energia pesano in maniera determinante sui bilanci delle imprese. Le micro e piccole aziende pagano in media il 40% in più rispetto alle grandi realtà industriali. Non è sostenibile. Occorre un intervento strutturale di riequilibrio”.

Il segretario regionale di Confartigianato Imprese Calabria ha quindi concluso ribadendo “la piena disponibilità dell’organizzazione a collaborare con tutte le istituzioni, regionali e nazionali, per costruire politiche realmente efficaci per lo sviluppo del Sud”.


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