Confessioni religiose senza fondi da due anni a Catanzaro, Veraldi: "Che fine hanno fatto quei soldi?"

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Stefano Veraldi
  01 giugno 2022 13:17

Confessioni religiose senza fondi da almeno due anni e, a 11 giorni dal voto per il rinnovo del Consiglio comunale, a Catanzaro esplode il tema della ripartizione di risorse esplicitamente previste dalla legge regionale che già dal 1990 impone ai Comuni calabresi l’istituzione in bilancio di appositi capitoli di spesa dedicati al finanziamento dell’edilizia di culto.

A chiedersi che fine abbiano fatto questi soldi è l’aspirante inquilino dell’aula rossa Stefano Veraldi che dalle parole passa ai fatti e punta il dito contro un’amministrazione comunale che - lascia intendere l’esponente della lista “Riformisti Avanti” per Valerio Donato sindaco - «sembrerebbe aver fatto cadere nell’oblìo la questione».

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Nessuno sembra avere più contezza di tali risorse neppure al settore Gestione del territorio, ma lui non ci sta e squarcia il velo sulle istanze prodotte sin dal 2020 anche dalla Chiesa evangelica. Lo fa senza dimenticare che sullo sfondo ci sono risorse da ripartire a tutte le confessioni religiose presenti sui Tre colli. Anzi. Proprio il carattere generale delle mancate erogazioni sembra averlo spinto a rilanciare l’urgenza di finanziamenti che per quanto limitati rappresenterebbero comunque una boccata d’ossigeno per le esigenze di culto dei catanzaresi.

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Mai come ora, anche per via degli strascichi lasciati da una pandemia combattuta a colpi di lockdown, restrizioni e chiusure, c’è d’altronde bisogno di riappropriarsi di quel senso di comunità di cui le religioni vivono da sempre. Un dettaglio questo che Veraldi ritiene «non più trascurabile». Da qui la scelta di provare a riaprire la discussione su risorse che, in qualche modo, potrebbero anche contribuire ad attenuare alcuni problemi di dissesto idrogeologico che incombono sul capoluogo di regione.

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Ecco perché l'esponente della compagine targata Valerio Donato ha colto e rilanciato sollecitazioni ancora prive di risposte convinto com’è che «le leggi vadano applicate» e che le «richieste già avanzate non possano più restare lettera morta».

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