Giornata importante per la Fp e per la Cgil dell’Area Vasta. Sullo sfondo dello sciopero generale e della manifestazione svoltosi a Catanzaro in piazza Prefettura per dire No alla manovra economica si è svolto il congresso della Funzione Pubblica dell’Area Vasta che si è concluso con la conferma di Franco Grillo nel ruolo di segretario generale della Fp Cgil Area Vasta.
Insieme a tante e tanti delegati del settore pubblico, con la presenza del segretario Organizzativo Fabrizio Rossetti, dei segretari generali Cgil Calabria Angelo Sposato, Fp Calabria Alessandra Baldari, Spi Claudia Carlino, con Il segretario Cgil Area Vasta Enzo Scalese e presieduto dal segretario Fp Calabria Bruno Talarico, si è discusso e analizzato il contesto del comparto pubblico della Cgil.
La relazione del segretario generale Fp Area Vasta Franco Grillo ha abbracciato tutte le criticità che appartengono al lavoro pubblico Dell’Area Vasta che rappresenta il cuore della Calabria e che rispecchia un quadro difficile anche sul quadro nazionale, partendo dalla crisi internazionale con l’attenzione alla Guerra in Ucraina e tutte le sue ripercussioni sull’economia e sulla società si è giunti all’analisi della crisi pandemica e post pandemia in termini di difficoltà economica, sociale e del mondo del lavoro che ha avvolto il nostro paese e penalizzato ancor più questo territorio.
I passaggi fondamentali sono stati dedicati alle questioni del riassetto della pubblica amministrazione e della giustizia che languono interventi strutturali di programmazione e investimenti sul personale per garantire legalità e organizzazione territoriale che eroghi servizi adeguati . Ma nel cuore dei temi c’è stata la questione sanità che ha visto momenti drammatici durante la pandemia e che oggi avrebbe bisogno di un rilancio anche grazie ai fondi del Pnrr: vicende che non ricevono risposte adeguate in termini di investimenti e programmazione, dove è presente un sistema sanitario regionale che rimane impantanato tra le pieghe della burocrazia che cela la mancata volontà di discutere e rivedere un modello socio sanitario che non dà servizi adeguati ai cittadini che vedono venir meno il diritto alla salute e costringono alla migrazione sanitaria che continua a ingrandire il vortice del debito che blocca ogni possibile rilancio.
I tanti interventi che hanno arricchito la discussione hanno avuto il tema comune del ruolo del sindacato come ultimo avamposto dei diritti dei cittadini, della lotta per un Paese migliore e per una regione che chiede lavoro, stabile e sicuro , servizi che diano benessere sociosanitario in tempi e modalità degni di un paese evoluto .
La difesa dei lavoratori e l’attenzione ai fenomeni di infiltrazioni mafiose nelle strutture pubbliche costringono la Cgil a tenere un livello di attenzione altissimo in tutte le sue componenti per dare risposte e tutele individuali ma anche come attività vertenziale a difesa della legalità.
Le conclusioni del segretario Nazionale Fabrizio Rossetti partono dalle rivendicazioni dello sciopero che vedono al centro l’assenza di investimenti consistenti per la sanità e per l’assenza di una visione protettiva sull’occupazione. Si delinea un’idea di società iniqua, vecchia e inadeguata non solidale e non paritetica che va rifiutata e contrasta con un’azione sindacale concreta incisiva che difenda la giustizia sociale e i diritti .
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