Si apre con il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che arriva dopo quello di Papa Francesco, il X Congresso della Cisal, al via oggi e fino a mercoledì, 19 aprile, a Roma, nell'area congressi del Marriott Park Hotel, dove il segretario generale, Francesco Cavallaro, ha chiamato a raccolta 600 delegati in
rappresentanza delle 49 federazioni che compongono l'organismo sindacale
fondato nel 1957.
«Il X Congresso della Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, sulle tematiche della dignità umana e del lavoro – scrive il capo dello Stato – apre una riflessione sulla necessità di ricondurre la dimensione del lavoro nella sua condizione di legame tra la persona e la comunità». «La nostra Costituzione – ammonisce Mattarella – pone il lavoro a fondamento della Repubblica. Perché il lavoro rappresenta un'espressione irrinunciabile della dignità della persona. Il lavoro rappresenta anche il nostro modo di partecipare alla crescita della comunità e, dunque, è premessa di una libertà personale e collettiva». Con l'eleganza e la sobrietà a cui ci ha abituati in questi anni, il presidente della Repubblica rimarca, rivolgendosi alla Cisal, da 66 anni al fianco dei lavoratori, che «la nostra Carta costituzionale riconosce il lavoro come un diritto. Istituzioni e forze sociali sono chiamate a uno sforzo collettivo per inverarlo, garantendo che esso venga svolto in sicurezza». «Con l'auspicio che dal dibattito emergano costruttivi spunti di iniziativa, – sono, ancora, le parole di Mattarella – invio a tutti i partecipanti il mio saluto».
Su il sipario, dunque, su un'assise che rappresenta per la quarta confederazione sindacale italiana e per il suo segretario generale un'occasione decisiva per fare il punto su lavoro e disuguaglianze sociali, approfittando anche della presenza, domani e mercoledì, di ben sei ministri: il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini (ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), Marina Calderone (Lavoro e Politiche sociali), Raffaelle Fitto (Affari europei, Sud, Politiche di Coesione e Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), Francesco Lollobrigida (Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste), Gennaro Sangiuliano (Cultura) e Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy).
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