di ENZO COSENTINO
Nel Pd tiene banco l’ormai prossimo Congresso Nazionale “costituente”. Alla fase due delle primarie Stefano Bonaccini e Elly Schlein si sfidano ma sembra che non vi sarà partita. Bonaccini è vicino al rettifilo in vista del traguardo. La Calabria si è dichiarata per Bonaccini. Non sono mancati i mugugni e le contestazioni da parte soprattutto dei cuperliani. Sulla prima fase delle primarie ne abbiamo parlato con il senatore Donato Veraldi nell’intervista che vi proponiamo.
Senatore, la maggioranza dei dem di Calabria “regala” a Stefano Bonaccini un bel tesoretto di voti per la scalata alla segreteria del PD. E’ fatta?
“Il 29 gennaio, una domenica di tardo inverno, con la Primavera che bussava alle porte ,tutti i tesserati siamo stati convocati per eleggere i due candidati che si contenderanno il posto di Segretario Nazionale del PD. C’ero anch’io. Mi avviavo a partecipare al mio nono congresso. Bonnacini ha prevalso con largo margine. Era nelle previsioni, uomo di partito, storico Presidente della Regione Emilia Romagna che ha riscoperto parole magiche come orgoglio di partito ,spirito di appartenenza, costruire il nuovo PD senza cambiare né logo né simbolo”.
Qual è stata la motivazione politica di questa scelta rispetto agli altri tre candidati?
“Tiro ad indovinare, perché questa domanda bisognerebbe farla a chi ha votato. Voglio solo dire che i Calabresi siamo persone quanto mai realiste, e privilegiamo là moderazione rispetto agli estremismi, di sinistra o di destra che siano . E ciò non mi pare sia male”.
La sinistra osservante però ha mosso una serie di accuse su presunte irregolarità commesse dalle Commissioni di garanzia. Pd quindi ancora diviso?
“Fa ricorso chi si sente leso di un diritto. Rivendicarlo non è motivo di divisione ,ma di rispetto delle regole democratiche”.
Perché, secondo lei il centrodestra continua a vincere?
"Vince chi sa comporre le coalizioni. Il PD di Letta il 25 settembre del 2022 ha subito un enorme disfatta. È passato, a guardare bene bene i numeri, dal18,9.% al 19 malgrado vi sia stata la scissione di Renzi e Calenda,7,8, la Lega è crollata dal 17,5 all’8,8 ,FI dal 14 all’8,2,il M5S dal 32,5 al 15,5.È cresciuto FdI dal 4,4 al 26. Non vedo la crocefissione di Letta caso mai quella di Salvini e Berlusconi. Salvini, ogni tre minuti appare in TV per dire “Io e Giorgia “come il topolino che sulla testa dell’ elefante fa finta di decidere lui dove si va".
Io credo che il PD soffra il complesso ostile dell’esito elettorale presentandosi sulla scena come il più’ derelitto, bastonato e confuso dei partiti ,Se potessi scrivere una lettera al PD suggerirei di fermarsi qui ,affidare ai due eroi forti ed alle due Belle Eroine la governce del Partito Segretario, Presidente dell’Assemblea, e due Vice Segretari e sicuramente tutti in piedi e tutti in coro nel congresso canteremo i ritornelli che nessuno canta più Unità Passione Libertà Democrazia e Pace”.
Sen. Veraldi, Lei è un politico di lungo corso e sempre coerente con la sua prima scelta (DC) vive a Catanzaro: perché il peso politico del Capoluogo di regione non è pari al ruolo?
“Difficile parlare della città ,senza cadere nella liturgia , che mi ha accolto con amore fin da quando avevo 10 anni, non c’erano le scuole medie nei piccoli comuni. Amo Catanzaro, mi ha dato tanto ed io non so se sono riuscito a dare in egual misura. Tu chiami in causa, carissimo Enzo il problema del capoluogo e il ruolo inadeguato della città quasi misconosciuto. La politica regionale e nazionale ha vinto la “battaglia “per il Capoluogo, dopo le iniziali sofferenze ,una Cittadella ospita gli uffici regionali, poco molto poco per rendere accessibile ed accogliente il nido delle Aquile e ci siamo persi dietro rivendicazionismi per strappi che legittimamente toccavano al Capoluogo ma qualche inadempienza la dovevamo colmare ed oggi possiamo fare , il piano del traffico ,un programma generale di indirizzo e di sviluppo, che abbatta la logica del tappezzo e porti la città al mare e resti zona residenziale la città storica e antica. Abbiamo due modi per essere utili alla cittadinanza, alimentando il confronto serrato sui problemi quotidiani e riscoprire l’unità sui grandi temi della crescita dello sviluppo e del lavoro. Vedi Enzo sai che ti seguo con grande interesse per il tuo equilibrio e per la tua intelligente assenza di partigianeria, si dice che mancano i valori e che prevale il qualunquismo. Non è vero. Come Don Abbondio chi non c’è l’ha il coraggio non se lo può dare ma ci vorrebbe più forza nella voglia di cambiare il mondo e nel nostro piccolo di cambiare in meglio questa nostra amata Catanzaro”.
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