di GABRIELE RUBINO
Erano passati quasi tre mesi dall'ultima seduta del Consiglio comunale di Catanzaro. Nel mezzo si è abbattuta una tempesta giudiziaria-mediatico-politica che ha scombussolato il palazzo. Prima l'avviso di chiusura delle indagini sulle commissioni consiliari che ha raggiunto 29 consiglieri (13 dicembre), poi tre puntate della trasmissione televisiva di "Non è l'Arena" (a gennaio) che hanno creato un oggettivo problema d'immagine e nel mezzo le dimissioni di cinque consiglieri della minoranza e una frattura della maggioranza poi ricucita. L'Amministrazione resta in piedi ed il sindaco Sergio Abramo, criticato per il silenzio serbato sul caso, ha detto che la risposta è stata nei fatti: "Sono rimasto al mio posto" e poi ha rilanciato il prosieguo del suo ultimo mandato da sindaco fino alla scadenza naturale (2022). Questo è il passaggio della sessione odierna del Consiglio comunale (LEGGI QUI)
A proposito di fatti, un altro è che nessuno dei nuovi entranti ha rinunciato alla surroga. Non c'erano particolari dubbi per Giuliano Renda (al ritorno in aula) al posto di Fabio Celia e per Raffaella Sestito al posto di Libero Notarangelo. La Sestito ha già annunciato che aderirà al misto "in area centrodestra", Renda teoricamente potrebbe farlo più avanti. Mottola di Amato ha deciso, dopo iniziali perplessità, di proseguire il percorso tracciato da Roberto Guerriero, che è l'unico fra i dimessi a non essere indagato. L'ingresso di Vincenzo De Sarro e Nunzio Belcaro, al posto rispettivamente di Nicola Fiorita e Gianmichele Bosco (i più "ricordati" in Aula dagli ex colleghi), è il frutto di un cambio di strategia di Cambiavento che prima aveva annunciato le dimissioni a catena ed invece poi ha ritracciato. Cambio fatto notare, seppure in senso positivo, dal consigliere Fabio Talarico.
In una sorta di linea di continuità con le trasmissioni televisive, Marco Polimeni ha fatto il primo intervento difendendo i principi e i valori costituzionali affermando che "lo avrebbe rifatto altre cento volte". L'impegno, di sostanza, è quello della triplice modifica post terremoto commissioni: l'introduzione del badge a Palazzo De Nobili, la modifica al regolamento con la previsione che il gettone scatta con la partecipazione ad almeno metà della seduta e poi il tormentone delle videoriprese in Consiglio.
La seduta odierna ha decisamente sgonfiato i venti di protesta che hanno impazzato sui social nelle ultime settimane. I numeri dei contestatori e la forma della protesta, sostanzialmente pacifica, sono stati al di sotto delle attese. Le sortite della senatrice Bianca Laura Granato hanno catalizzato il comune fuoco di risposta del Consiglio e del sindaco. Questo non significa che i fantasmi siano tutti spariti. Anzi, in quasi tutti gli interventi si è notato il disagio per un'inchiesta che ha segnato e che ancora non è affatto conclusa. Prima o poi si saprà delle eventuali richieste di rinvio a giudizio. Il passaggio "istituzionale" di oggi serve ad un progressivo ritorno alla normalità.
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