"Quanto sta accadendo nel campo di centrodestra, a seguito dell'annosa querelle relativa al consiglio regionale - che viene puntualmente ripresa in tutte le campagne elettorali - costituisce la plastica rappresentazione di come in realtà nessun progetto credibile può essere messo in campo per la città capoluogo di regione dal candidato sindaco Donato e dalle forze politiche, vecchie e Nuove, che lo sostengono". Lo afferma
Domenico Marino, segretario Provinciale Psi Catanzaro."La destra storica reggina ha infatti battuto un colpo (e che colpo) delimitando subito il perimetro entro cui ci si può muovere segnatamente all'argomento che più di tutti rappresenta un nervo scoperto per i catanzaresi. Eppure, già all'indomani delle elezioni regionali noi socialisti avevamo fatto presente che anche l'infausto esito per la città di Catanzaro, quanto ad elezioni in seno alla massima assemblea regionale, andasse affrontato in maniera olistica, ripensando e ridisegnando l'architettura istituzionale della Calabria alla luce, tra l'altro, dell'ormai trentennale tripartizione della nostra provincia e soprattutto in ragione dell'istituzione della città metropolitana in riva allo stretto", continua Marino per concludere.
"Agitare, ancora
oggi, legittime (per carità) rivendicazioni senza però avere una visione moderna ed attuale della situazione è una clamorosa dimostrazione di mancanza assoluta di visione, frutto della congerie a sostegno di un uomo solo al comando. Ma siamo certi che gli assessori e i consiglieri uscenti della giunta Abramo, magari i più vicini al Presidente del Consiglio Regionale ( targato Lega) chiariranno lo spiacevole equivoco dimostrando, con azioni concrete in consiglio, ai cittadini ed elettori del Capoluogo che la sortita del professore è assolutamente sostenibile e, anzi, tutto è tranne che l'ennesima presa in giro per i catanzaresi", conclude.