«Dando seguito a quanto già avevo anticipato nelle scorse settimane, anche alla luce delle vicende giudiziarie che hanno interessato il consiglio regionale e che hanno quindi reso ancor più attuale una attività comunque già in programma, giovedì prossimo si riunirà la commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta e dell’illegalità diffusa». A darne notizia è il presidente dell’organismo consiliare, consigliere Antonio De Caprio, il quale spiega che per giorno 10 dicembre alle ore 12 è convocata appunto la commissione anti ‘ndrangheta, con due punti all’ordine del giorno.
«Al di là delle vicende giudiziarie che hanno interessato anche figure istituzionali - afferma De Caprio - la politica ha il dovere di guardarsi allo specchio e chiedersi se è stato fatto tutto quanto possibile e in proprio potere per allontanare ogni forma di condizionamento della criminalità organizzata».
Una premessa necessaria alla luce della legge regionale n. 9 del 26 aprile 2018 recante “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza”, ed anche alla luce del “Codice calabrese del buon governo”, approvato nel lontano 2005.
Sono due i punti all’ordine del giorno, inerenti proprio le normative in materia già richiamate, e per entrambi verrà audito il dirigente del settore Legalità e sicurezza. Col primo punto si intende comprendere “lo stato di attuazione, nonché le criticità incontrate presso i vari Dipartimenti della Regione Calabria, nell’applicazione della legge regionale n. 9 del 26 aprile 2018”. Col secondo, si intende invece comprendere quale sia stata “l’attività espletata dai Dipartimenti a seguito dell’introduzione della legge regionale n. 9/2018, nonché per la corretta applicazione del Codice calabrese del buon governo”.
«Non possiamo non ricordare il travagliato iter, durato anni, che ha portato all’approvazione della legge regionale 9/2018, e che ha visto anche dure contrapposizioni all’interno dell’allora maggioranza di governo regionale guidata da Mario Oliverio. Numerose furono le denunce pubbliche proprio sulla (mancata) attuazione della legge. Oggi, a fronte di una situazione non certo migliorata da questo punto di vista, non possiamo tergiversare. È necessario un cambio di passo rispetto al passato nel modo di fare politica fuori e dentro le istituzioni, ed aspetti fondamentali come la legalità non verranno più lasciati correre come acqua sotto i ponti. Abbiamo il dovere, in primis nei confronti dei calabresi, di appurare se gli organi regionali hanno dato piena attuazione a quanto previsto da una apposita legge o se vi siano lacune da colmare. A questo serve la nostra commissione, e non abbiamo certo intenzione di tirarci indietro».
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