Consiglio regionale/ Il bilancio: "I pignoramenti dei pignoramenti" e il fondo contenzioso che bloccano "35 milioni" all'anno

di GABRIELE RUBINO

Domani il Consiglio regionale affronterà la “sessione di bilancio”. Rinviata la discussione sulle linee programmatiche del governatore Santelli (non quella sull'istituzione delle nuova commissione sugli Affari europei), l’Astronave licenzierà la manovra, il Defr (il documento di economia e finanza regionale) ed il bilancio di previsione uscendo così dall’esercizio provvisorio ereditato dall’Amministrazione Oliverio. Non sono previsti miracoli. Resta intatta la strutturale rigidità dei conti calabresi, per giunta chiamata ad affrontare le complicanze dell’emergenza Covid-19. A fronte dei 7,7 miliardi di entrate previste nel 2020 (escluse le partite di giro), quasi tutte le risorse sono “vincolate”. Il 50% alla sanità (3,7 miliardi), il resto diviso fra Por, Pac, Fondo Sviluppo e Coesione e mutui. Le entrate autonome, e quindi realmente “manovrabili”, sono circa 767 milioni di euro, circa il 10% del totale. Ed anche se la coperta discrezionale è già corta, viene ulteriormente rosicchiata da alcune tarme annidate nelle crepe del bilancio calabrese.

DEBITI FUORI BILANCIO E PIGNORAMENTI: LE "TARME" CHE ROSICCHIANO 35-40 MILIONI ALL'ANNO DI RISORSE AUTONOME- “La Regione registra in ciascun esercizio finanziario, fra debiti fuori bilancio, pignoramenti e accantonamenti a fondo, una minore disponibilità di risorse autonome media di circa 35-40 milioni di euro”. La stima è emersa nella relazione tecnica di accompagnamento al bilancio, dunque è stata elaborata dagli stessi uffici regionali. I debiti fuori bilancio arrivano da “sentenze di condanna dell’Ente, spesso originate da scorrette procedure di spesa datate, nonché ai pagamenti connessi agli atti giudiziali di pignoramento presso il Tesoriere regionale”. Ed è sui pignoramenti che emergono ammissioni a tratti preoccupanti. La relazione si concentra sui pignoramenti in cui la Regione “paga” in qualità di terzo. L’Ente “continua a dover far fronte alle richieste di “presunti creditori” che- si legge ancora nella relazione-, talvolta, con la complicità di scaltri professionisti, o talaltra grazie alla confusione connessa al susseguirsi di cessioni di crediti, instaurano contenziosi capziosi, spesso infondati e sicuramente discutibili (pignoramenti di pignoramenti), cercano di rivalersi sulla Regione, riescono ad avere la meglio anche grazie a disfunzioni organizzative dell’Amministrazione stessa (talvolta neanche presente in giudizio)”.

IL CIRCOLO VIZIOSO DEL FONDO RISCHI- Questo circolo vizioso a sua volta alimenta la consistenza del Fondo rischi contenzioso, in percentuale alle vertenze pendenti. Un accantonamento con risorse “bloccate” invece di essere usate per altri scopi. A tutto il 2019 il Fondo rischi ha “congelato” circa 55 milioni. Quest’anno vale circa 13 milioni, altri 2 milioni saranno appostati a copertura dei debiti fuori bilancio e quasi 15 milioni per i pignoramenti.

LA SPENDING REVIEW PER IL 2020- L'approccio del primo bilancio della Giunta Santelli, proposto dall'assessore Franco Talrico sempre essere realistico. Per rastrellare qualche milione in più sarà introdotta qualche misura di spending review. Il risparmio realizzato sulle spese di personale della Giunta sarà del 12,9%, circa 4,6 milioni di euro. Si è peraltro ancora in attesa della nuova mappa dei dipartimenti della Cittadella regionale. Un taglio che dovrebbe combaciare con la nomina dei nuovi direttori generali, essendo gli uscenti in scadenza il 15 maggio. Diminuisce, anche per la prima volta dopo diversi anni, lo stanziamento per il funzionamento del Consiglio regionale, con un risparmio di circa 3 milioni di euro.

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