Ancora una volta, la consigliera Amalia Bruni propala notizie inesatte. E continua, attraverso una comunicazione semplificata nella forma e vuota di contenuti, ad inventarsi un nemico che le impedirebbe ogni agibilità, per giustificare, dinanzi al suo elettorato, l’inconcludenza politica e legislativa.
Non corrisponde, infatti, a verità che il Consiglio regionale abbia impedito la discussione sull’autonomia regionale differenziata, avendo invece deciso, nell’ultima riunione, che se ne occuperà nella prossima seduta”.
Afferma il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso: “Al di là degli esiti del dibattito in Aula e auspicando che non avvenga per tesi precostituite, mi pare utile ricordare al ‘capo dell’opposizione’ Amalia Bruni, che si tratta di una previsione costituzionale introdotta con la riforma del Titolo V adottata dal centrosinistra nel 2001 (Governo Amato) e che ha preso avvio nel 2017 con la richiesta di trasferimento dei poteri in più materie da parte delle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e con gli accordi preliminari delle tre Regioni con il Governo Gentiloni.
Cosi come è rilevante sottolineare - aggiunge il presidente Mancuso - che per essere utile al Paese l'autonomia differenziata dovrà superare l’iniquo concetto della spesa storica e definire entro l’anno i Lep, riguardanti i diritti civili e sociali, e i fabbisogni standard per stabilire quanto lo Stato deve garantire a ciascuna Regione. A tutti i cittadini, ovunque risiedano, bisogna garantire stessi servivi e analoghi diritti”.
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