Consiglio regionale/ Ok al bilancio. Passa la legge sull'integrazione degli ospedali di Catanzaro, rinvio sulla nuova commissione (VIDEO)

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images Consiglio regionale/ Ok al bilancio. Passa la legge sull'integrazione degli ospedali di Catanzaro, rinvio sulla nuova commissione (VIDEO)

  27 aprile 2020 15:44

Sono stati approvati i documenti contabili nella sessione di bilancio del Consiglio regionale. Dopo una lunga seduta, arriva l'ok al Defr, al bilancio di previsione e alla legge di stabilità. Pochi gli emendamenti approvati. Fra questi quello del Banco Alimentare (1 milione) ed uno stanziamento (da 3 milioni) per aiutare gli studenti fuori sede (sia fuori regione e sia all'interno che studiano in un comune diverso rispetto alla residenza). In questo caso i fondi hanno trovato copertura dall'avanzo registrato nel bilancio del Consiglio regionale. Il Consiglio, in una seduta di oltre dieci ore, ha approvato anche la legge sull'unificazione dei due ospedali di Catanzaro (LEGGI QUI I DETTAGLI). 

E' saltata invece l'istituzione della nuova commissione consiliare, quella sugli Affari comunitari e le relazioni internazionali.

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LEGGI QUI L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE JOLE SANTELLI

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DI SEGUITO IL DIBATTITO DELLA SEDUTA DI BILANCIO

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Dopo un lungo dibattito sull’eventuale inserimento di mozioni all’interno dell’ordine del giorno originario. Parte la sessione bilancio in Consiglio regionale.

L’assessore al ramo Franco Talarico ha relazionato sia sul Defr, sia sul bilancio previsionale e sia sulla legge di stabilità. “Lavoro fatto in mese in un momento particolare. Lavoro complesso portato avanti. L’esercizio provvisorio – ha aggiunto- è responsabilità di chi ci ha preceduto. Questa maggioranza rispetterà sempre i tempi del bilancio, perché significa buona amministrazione. La situazione finanziaria della nostra regione non è rosea. Chi ha letto l’ultimo giudizio di parifica della Corte dei Conti si è reso conto di quanto è complessa la situazione”. Talarico ha spiegato la criticità dei residui attivi. Il servizio idropotabile da 245 milioni di euro e il servizio smaltimento rifiuti di 348 milioni. Sono crediti che la Regione vanta nei confronti degli enti locali. La Corte dei Conti, nel giudizio di parifica, aveva rilevato delle discrepanze nelle scritture contabili. “Se dovessero emergere delle diversità ci sarà un impatto grave sugli equilibri di bilancio”, ha detto l’assessore. Talarico ha parlato di “gestione allegra” sui rifiuti, dicendo che se la Regione dovesse chiedere indietro subito i crediti i Comuni andrebbero in dissesto. “Dal gennaio 2020 noi non investiremo più sui rifiuti. È una partita in cui la Regione è solo regista, dipende dagli Ato”, ha spiegato. Dopo aver illustrato la “manovra”, Talarico si è concentrato sulle dimensioni del bilancio da oltre 7,5 miliardi di euro di cui solo 750 sono “risorse libere”. Sulla sanità si sforano i conti. “Lo Stato ci dà 3,7 miliardi di euro ma non bastano”, ha detto. Altro problema è che "mancano 40 milioni nella forestazione". Talarico, ha detto dei tagli lineari sulle spese del personale e sul funzionamento della Giunta e del Consiglio regionale,e poi fissato due obiettivi: "Riduzione delle spese degli enti sub-regionali. Bisogna scendere a fondo. Un altro aspetto sono l'elevato contenzioso, i pignoramenti e i debiti fuori bilancio (LEGGI QUI il dettaglio). Infine ha ricordato che al di là delle esigue risorse autonome, bisogna concentrarsi sui 2 miliardi di fondi comunitari che bisogna spendere. 

Domenico Bevacqua (capogruppo Pd) inizia con un “mea culpa” politico per i ritardi sul bilancio. “Chiediamo scusa – ha detto. Oggi dobbiamo iniziare a dire la verità ai calabresi. Per dimostrare che questo Consiglio regionale ha capito cosa non funziona in Calabria. Da almeno 20 anni ci troviamo davanti a bilanci ingessati. Non abbiamo avuto la capacità di mettere ordine nelle poste del bilancio”. Poi l’attacco alla Santelli “le nomine del suo staff senza la copertura di bilancio”. Bevacqua ha definito il bilancio sottoposto al voto: “Vuoto di contenuti. Un bilancio senza anima, della nonna”. Filippo Mancuso (Lega): “Questo bilancio è condizionato dall’emergenza e dalle criticità derivanti dal passato. Un bilancio con tagli dal 5 al 25% sulle risorse proprie testimonia questo. Debiti fuori bilancio, pignoramenti, cause dove nemmeno l’Amministrazione si presenta. Tutto questo ha portato alla redazione di un bilancio che non poteva che essere tecnico. Lacrime e sangue”, lo ha definito più avanti. Mancuso ha proseguito: “Abbiamo 600 milioni di residui attivi. Crediti che non sono ancora incassati. Quelli sui rifiuti hanno delle date certe: dal 2014 al 2019 si sono accumulati circa 300 milioni nei confronti dei comuni. Una gestione leggera. Non voglio fare nomi e cognomi ma è chiaro che è a causa di un’Amministrazione che permettesse che ciò accadesse. Ci toccherà riscuotere coattivamente questi crediti. Sulla Sorical una società che è in 7 anni in liquidazione ma che continua a fare la sua attività mi sembra un controsenso”. Carlo Guccione (Pd): “O se ne esce tutti insieme o da soli non se ne va da nessuna parte. Mi interessa dialogare”. Il consigliere si è soffermato molto sulla sanità. Ha elencato una serie di richieste di chiarimento: un piano operativo di Controllo sulle Rsa, il protocollo con Invitalia, la nevrotica situazione con i commissari delle aziende nominati dal governo. Sui temi di bilancio, ha detto: “La partita ce la giochiamo sui fondi comunitari e sul 34%. Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 3 miliardi di euro”. Poi una battuta su Sorical: “è un bubbone”. Vito Pitaro (Jole Santelli Presidente) ha parlato di: “un bilancio istituzionale”. Anche il consigliere del centrodestra ha sottolineato l’importanza dell’utilizzo dei fondi comunitari. Giovanni Arruzzolo (Fi) ha detto che la giunta è operativa e ha rivelato un particolare sui rientri sposando la linea dura della Santelli: “Moglie e figlio vivono in Toscana e non li vedo da tre mesi, ma è così”. Giuseppe Aieta (Democratici Progressisti) entra a gamba tesa (anche contro i colleghi del Pd): “Manca il discernimento. Abbiamo discusso per un’ora e mezza di quelli di prima. Non ho mai ripercorso i fatti passati, sono abituato a guardare avanti. Di cosa dovrei scusarmi? Dei 56 bilanci delle partecipate approvati e messi in ordine o dei fondi europei che non rimandiamo più indietro?. L'esercizio provvisorio come deve essere così poiché in tempo elettorale". Sulla manovra: "Avrei preferito più coraggio, rispetto ai tagli lineari". Dopo Domenico Giannetta è intervenuto Francesco Pitaro (gruppo misto)che ha attaccato la maggioranza sull’ordine del giorno deciso: “Come si a parlare oggi di Bilancio senza il programma di governo? Modernizzare la regione: scegliere persone di qualità fra i capi dipartimento, soprattutto per Tutela della Salute”. Nel merito, Pitaro ha detto:“Nessuna idea innovativa: una manovra amorfa”.

Un appello all'unità è venuto da Graziano Di Natale (Io resto in Calabria) " e' necessario - ha sostenuto - affrontare questa emergenza con la forza dell'istituzione che noi rappresentiamo, quindi senza alcuna distinzione. La relazione dell'assessore Talarico sta negli schemi di un bilancio che non ha spunti importanti rispetto al periodo che stiamo vivendo, rispetto alla quale non c'è stata in quest'aula una sola parola sull'emergenza sociale ed economica di tantissime famiglie, di grandi e piccoli imprenditori, di come affrontare l'ormai incombente stagione turistica futura. Un dibattito - ha concluso - in cui manca la centralità del momento, con misure funzionali all'attuale situazione di emergenza". Il capogruppo della Lega Salvini Tilde Minasi ha definito il Bilancio "un documento economico virtuoso che ci consente di delineare una ripartenza. Un bilancio che coniuga varie esigenze di contenimento della spesa pubblica con l'individuazione di risorse corpose per affrontare, sia a livello economico, sociale, che sanitario l'emergenza generata dal coronavirus. Non è certamente un documento 'rose e fiori - ha aggiunto Minasi - ma traccia un percorso che dovrà trovare linfa vitale in aiuti governativi volti a compensare le minori entrate oltre che un sistematico e veloce accesso ai fondi comunitari". In risposta ai ritardi segnalati da alcuni consiglieri di opposizione, Baldo Esposito (Cdl) ha affermato che "il vero ritardo è nell'approvazione di questo bilancio, che ha visto la politica impegnata in una programmazione attenta e rigorosa". Esposito ha definito "un miracolo" la sua definizione, "in un contesto - ha detto - così grave come è noto a tutti, e che nasce da una difficoltà esterna: calo del Pil ai livelli del 2008 e assenza di entrate tributarie". Nel censurare la lunghezza di alcuni interventi, "a tutto scapito dell'attenzione di chi ci segue", Marcello Anastasi (Io Resto in Calabria) ha espresso un particolare omaggio all'assessore all'istruzione ed alla ricerca scientifica Sandra Savaglio, ma ha stigmatizzato il rinvio delle dichiarazioni programmatiche della presidente Santelli e il mancato passaggio in Commissione delle leggi di bilancio "privo pertanto del confronto con le organizzazioni sindacali e datoriali di questa regione". Nel proseguo del dibattito sulle leggi di bilancio è intervenuto Filippo  Pietropaolo (Fratelli d'Italia) che ha definito il documento contabile un "bilancio tecnico, che doveva essere fatto così, guardando gli obblighi e gli adempimenti che aveva la Regione. "Bene i tagli e la salvaguardia dei saldi - ha aggiunto - che consentirà nei prossimi controlli la tranquillità dei futuri adempimenti". Ha concluso il dibattito Nicola Irto (Pd) per il quale "sarebbe stato opportuno - ha affermato - discutere anche delle linee programmatiche della nuova Giunta, che sono atti di rango statutario e andavano fatte oggi". Sul Bilancio Irto ha evitato di entrare in quello che ha definito "il gioco se andasse fatto prima", ma ha biasimato la scelta dei tagli lineari per un bilancio "senza missione e senza visioni. Un documento che avrebbe dovuto essere accompagnato dalla rimodulazione del Por Calabria. Due atti - ha precisato - che dovevano camminare assieme, così come altre Regioni hanno fatto, mettendo in campo iniziative per le partite Iva, gli artigiani, le famiglie monoreddito". Irto ha poi invitato la maggioranza ad accogliere la sfida, "che ci può vedere tutti uniti anche sulla questione della scuola, sulla quale non basta dire quanti tablet sono stati acquistati, quando 1/3 della popolazione calabrese non ha la possibilità di connettersi ad internet, non ha la possibilità di digitalizzarsi, e di qualificarsi da casa". Da qui la proposta di pensare per la Calabria ad un'infrastruttura digitale che consenta di raggiungere anche gli angoli più remoti della regione. Dopo è intervenuto il presidente Santelli. Il dibattito è stato sospeso per una riunione di maggioranza.

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