Consiglio regionale. Le spaccature nel centrosinistra e la parola di nuovo a Callipo

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Consiglio regionale. Le spaccature nel centrosinistra e la parola di nuovo a Callipo
Pippo Callipo
  15 luglio 2020 00:48

24 contrari e 3 a favore. Nel gioco al contrario sulla presa d'atto delle dimissioni di Pippo Callipo i numeri dicono che il Consiglio regionale, più per rispetto dell'imprenditore che del politico Pippo Callipo, vuole concedere al re del tonno un supplemento di riflessione per decidere se fosse troppo prematuro o meno abbandonare lo scranno di capo dell'opposizione. Contraria tutta la maggioranza (anche se Fratelli d'Italia ha tentennato fra le dichiarazioni contrastanti del capogruppo Pietropaolo e del consigliere Sainato) e soltanto spicchi della minoranza. Sulla rivendicazione degli 'oliveriani' Democratici e Progressisti, Giuseppe Aieta e Flora Sculco, non c'erano particolari dubbi. Dovevano politicamente incassare la quota di ragione nel fatto di considerare 'sbagliata' la scelta (del Partito democratico, in primis) di puntare su Callipo senza concedere l'opportunità di ricandidatura al presidente uscente, che nel frattempo domani spezzerà un lungo silenzio 'entrando nel merito'.

Nel Pd, il capogruppo Bevacqua che non ha nascosto come l'uscita di scena del Cavaliere sia di fatto 'una sconfitta' del centrosinistra, esce allo scoperto Luigi Tassone, che è stato il terzo voto favorevole, e non a caso spesso in tandem con Francesco Pitaro del gruppo misto e che a suo tempo aveva lasciato la tonnara. Baldo Esposito, al termine del giro di interventi, ha voluto rimarcare come l'intera faccenda sia 'un problema del centrosinistra' ed in fondo il 'gioco' conviene anche agli avversari. 

Banner

Il 'garbo istituzionale' del centrodestra, incarnato dal presidente Domenico Tallini ha voluto 'accantonare' le dure motivazioni ufficiali delle dimissioni di Callipo (che di fatto disconoscevano il reale funzionamento dell'organismo democratico) scavando nelle vere ragioni che lo hanno spinto al passo indietro. Da qui il richiamo al 'al club dell'antipolitica' che ha marciato sulla vicenda dell'indennità differita più su Callipo stesso che sugli altri eletti di Palazzo Campanella. Squarciando il velo dell'ipocrisia, come alcuni hanno detto in Aula se non fosse stato Callipo in questo momento si starebbe parlando già di un ex consigliere regionale. Il rispetto verso la figura imprenditoriale gli consente di avere di nuovo la parola sulle sue dimissioni. Stavolta per l'ultima volta. (g.r.)

Banner

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner