Consiglio regionale, l'opposizione abbandona l'aula e la maggioranza: "Scelta democraticamente irriguardosa"

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  22 maggio 2023 20:27

L'opposizione di centrosinistra ha lasciato anticipatamente l'aula del Consiglio regionale della Calabria, riunito oggi con tre punti all'ordine del giorno, in segno di protesta contro la maggioranza di centrodestra. La protesta, in particolare, nasce dall'inserimento, all'odg dell'odierna seduta, di una legge cosiddetta "Omnibus" che a detta dei consiglieri regionali di opposizione non è stata adeguatamente approfondita nelle commissioni consiliari competenti. A uscire dall'aula i consiglieri regionali del Pd, del Movimento 5 Stelle, il capogruppo del Misto Antonio Lo Schiavo, che subito dopo aver abbandonato i lavori hanno convocato una conferenza stampa nella quale hanno criticato l'atteggiamento del centrodestra, evidenziando che "da un anno è impossibile avere un confronto", che "si tratta del sesto provvedimento omnibus che evidenzia una carenza di metodo legislativo e democratico" e che "un testo del genere lo si porta in aula se ci sono urgenze, urgenze che non ci sono in questo caso".
   

Il centrosinistra contesta anche il merito della proposta di legge "Omnibus", in particolare la formulazione dell'articolo 4 che prevede di rendere il referendum sulla fusione dei Comuni consultivo e non vincolante, ritenendo che in questo modo "si comprime la voce dei cittadini". Nel corso dell'incontro con i giornalisti i consiglieri regionali hanno evidenziato anche "l'unità delle opposizioni". Alla conferenza stampa hanno partecipato per il Pd il capogruppo Domenico Bevacqua, Amalia Bruni, Antonio Billari e Franco Iacucci, per il M5S il capogruppo Davide Tavernise, e il capogruppo del Misto Antonio Lo Schiavo.

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I capigruppo della maggioranza di centrodestra replicano così: “Abbandonare l’Aula invece di accettare il confronto sugli argomenti dell’ordine del giorno, è stata una scelta democraticamente irriguardosa per l’Istituzione e per i calabresi che dai consiglieri regionali  si attendono soluzioni ai problemi e non polemiche pretestuose.

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Riteniamo che la scelta degli esponenti delle opposizioni di lasciare l’Aula non sia  dovuta a una diversità di opinioni nel merito, ma risponda ad esigenze esclusivamente politiche, dove per politica intendono che se la maggioranza non soggiace ai loro veti, le opposizioni provano a paralizzare l’Istituzione.

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Questo però non è l’Aventino, ma la fuga dalla responsabilità di contribuire, ognuno per la propria parte,  a dare le risposte ai problemi della Calabria.

Naturalmente il Consiglio regionale è pienamente legittimato ad esaminare e approvare i proposti provvedimenti legislativi.

E il centrodestra a realizzare la piattaforma programmatica su cui i calabresi ci hanno dato ampia fiducia per elaborare e mettere a terra realistiche prospettive di sviluppo.

Risultano, inoltre,  mistificanti le spiegazioni della fuga dall’Aula. In realtà, da  parte del centrosinistra persiste un inaccettabile atteggiamento pregiudizialmente orientato a dire ‘no’ ad ogni proposta della Giunta regionale e della maggioranza, sia perché, privi di strategia per affrontare le trasformazioni della società in corso, l’unico movente delle loro azioni è tutelare il modus operandi delle passate esperienze di governo;  sia perché la deriva populista del Pd, il cui unico obiettivo è strappare consenso al 5Stelle in vista delle elezioni per l’Europa,  spinge a esasperare la polemica per competere sul terreno dell’antipolitica sloganista e generalista.

Tutto ciò, inclusa l’arroganza di ritenersi i detentori della verità anche rispetto a riforme per modernizzare il sistema-regione che dovrebbero vederci remare tutti nella stessa direzione, è sconfortante, specie se misurato alle tante emergenze della Calabria che, oggi come mai, chiede alla politica non di aumentare i decibel della protesta, ma di individuare proposte performanti per i problemi vecchi e nuovi”.  

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