Che quella fra Valeria Fedele e Antonello Talerico sarebbe stata una lunga battaglia giudiziaria lo si era capito il giorno stesso in cui la Corte di Appello di Catanzaro, confermando la decisione di primo grado e quindi cambiando la composizione del Consiglio regionale con l'uscita della prima e l'ingresso del secondo.
Prima dell'appuntamento decisivo in Cassazione, il legale di Fedele sta provando altre strade fra Tar di Reggio Calabria e Corte di Appello. Di pochi giorni fa il 'nuovo' tentativo di chiedere la sospensione dell'esecuzione della sentenza di secondo. In altre parole di ripristinare il seggio della candidata di Forza Italia in attesa della pronuncia della Suprema Cassazione. Nelle settimane scorse non andò benissimo (LEGGI QUI). La Corte di Appello fece notare che al giorno del suo pronunciamento non c'era ancora il ricorso in Cassazione.
Nel nuovo ricorso l'avvocato di Fedele spiega in realtà che il ricorso in Cassazione già era stato depositato e che lo stesso appellato (Talerico) aveva fatto controricorso prima dell'ultima ordinanza del 24 marzo.
Nel merito il 'nuovo' ricorso sottolinea "proprio la suindicata natura della sentenza elettorale ha costituito (e deve costituire) la motivazione per concedere la
sospensione dell’esecuzione, in ragione del grave pregiudizio, subìto, pure, dall
’Ente per la relativa gestione, in conseguenza dell’alternanza nelle funzioni in esecuzione della sentenza non passata in giudicato". E ancora: "Nel ricorso si è, pure, censurata la sentenza per non aver considerato (e nemmeno menzionato acriticamente per discostarsene) tutti i precedenti specifici della S.C., che in fattispecie identiche ha affermato che l ’ineleggibilità di cui all’art. 2 comma 1 n. 5 è circoscritta agli organi di controllo in senso proprio e che svolgono tali funzioni in via esclusiva. Ed ad ulteriore conferma di ciò (ove be ne fosse bisogno) è il chiaro riferimento della norma citata ai dirigenti dei rispettivi uffici, con questo volendo rimarcare, il Legislatore, l ’intento di restringere la causa di ineleggibilità agli organi di controllo in senso proprio, cioè costituiti con struttura ed organizzazione autonoma rispetto all’Ente controllato e preposti in via esclusiva alle funzioni di controllo".
L'udienza è fissata per il prossimo 2 maggio.
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