Basta una buona idea, amici sinceri, le competenze giuste ed un pizzico di audacia. E allora sì che la sfida diventa avvincente, semplice e utile. E' la storia di ripartenza di Luca Gentile, imprenditore del Reventino che insieme alla moglie Pasqualina Arcuri, si è "reinventato" ai tempi del Covid 19.
Vent’anni fa nasce il suo Liquorificio artigianale. Con entusiasmo ed impegno è riuscito nella sua impresa: far conoscere e apprezzare i suoi liquori in tutta Italia. Ma davanti alla dirompenza del coronavirus davanti a sé aveva due scelte: chiudere o continuare. Momenti di sconforto prima ma poi, tutto cambia.
Luca Gentile con la moglie Pasqualina Arcuri
La sua esperienza, i successi ottenuti e la cocciutaggine tutta calabrese lo hanno spinto verso la seconda e quindi a chiedersi in che modo potesse ripartire. Come diceva Sir Winston Churchill: “il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta.” E sia allora!
La chiave di volta, come sempre accade, andava cercata nella sua stessa idea vincente, quella grazie alla quale aveva avviato il suo opificio vent’anni prima.
Lo spirito: eccola qui la parola chiave. Non ci si riferisce solo a quello umoristico di cui Luca è dotato e che lo rende una persona capace di rompere le tensioni e andare avanti. Non ci si riferisce nemmeno solo a quello di sacrificio grazie al quale sono stati superati tutti gli ostacoli impliciti nel rischio di impresa che ci si assume quando si vuole realizzare il proprio progetto. C’è ben altro, c’è di più. La risposta che lui cercava era nell’essenza dei suoi prodotti: l’alcol.
Poteva trasformarlo in qualcosa di ancora più utile per tutti . E L’ha fatto! Ma quale caratteristica doveva avere il prodotto oltre all’alta qualità? Ancora una volta la risposta era da cercarsi dentro: la gentilezza.
Mai come in questo periodo così aggressivo le persone hanno bisogno di gentilezza per rasserenarsi e continuare a coltivare la speranza e poi Gentile è il suo cognome e lui ne è orgoglioso perché lo qualifica come figlio e come imprenditore coraggioso.
Ecco allora la sua nuova creatura: Conspirito Gentile.
È una soluzione idroalcolica multiuso in spray, da portare quando torneremo a rincontrarci con i nostri cari, i nostri amici, i nostri clienti. Un simbolo di speranza tascabile che punta sulla sicurezza della persona e delle sue relazioni. Una garanzia di contatto sicuro, di immediato utilizzo. Una risposta alla necessità e al desiderio di starsi vicino.
È un prodotto sostenuto dall’associazione Amaro Letterario, che sta già programmando i “nuovi contatti” con le sue iniziative culturali, che deve la creazione della sua etichetta all’estro di Emilio Salvatore Leo ed Andrea Caligiuri, che ha avuto un grosso supporto dal professore Stefano Alcaro, docente della UMG di Catanzaro, e dalla psicoterapeuta Angelina Pettinato, oltre che da tanti conoscenti ed amici che lo hanno testato ed apprezzato.
Come tutte le buone idee ha trovato il sostegno di altri imprenditori, Marco e Florindo Rubbettino ed Emilio Salvatore Leo, pronti anche loro a ripartire, pronti anche loro a continuare ad investire su se stessi e sul territorio con le loro rispettive aziende: Rubbettino e Lanificio Leo.
Chi ben comincia è a metà dell’opera, così recita un detto antico, ed è per questo che le tre realtà del Reventino hanno deciso di dare un piccolo contributo, donando una parte della prima produzione all’UCCP del Reventino, segno concreto di ripartenza, fiducia e appoggio a tutti i medici di base del territorio. Un modo per dire grazie per il lavoro profuso ed anche una partecipazione concreta alla loro sicurezza e a quella dei loro pazienti e concittadini.
Un’idea diventa brillante quando, facendosi azione, diventa di utilità collettiva. Sono queste in sintesi il senso e la qualità principale di Conspirito Gentile.Da oggi la novità è che si continua, con l’esempio, a dimostrare che se ci credi tu nel tuo prodotto e lo curi con attenzione, scrupolosità e responsabilità, ci credono anche gli altri ed insieme si diventa più forti e più sani.
La novità è che si continua ad investire sul territorio, l’amato, magico Reventino perché, come auspicava il poeta locale Felice Mastroianni, le fate torneranno e noi saremo di nuovo felici.
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