Conti in disordine e verifica dei ministeri: inizia l'autunno caldo della Sanità calabrese

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Appuntamento con il Tavolo Adduce. I dati della Ragioneria Generale dello Stato indicano l'ennesimo sprofondo rosso. Ecco tutti i disavanzi delle singole aziende

  06 ottobre 2020 14:44

di GABRIELE RUBINO

Il countdown è partito. La sanità calabrese sta entrando nel suo 'autunno caldo' e la gestione dell'emergenza Covid è soltanto uno dei tasselli. Fra un mesetto scade il Decreto Calabria e  ministeri 'competenti' (Salute e Mef) e Parlamento devono decidere cosa farne, in parallelo - ma non necessariamente collegato- c'è il destino dell'attuale commissario Saverio Cotticelli e del sub Maria Crocco e nel mezzo ci sono le nomine dei nuovi direttori generali delle aziende ospedaliere e delle Asp, tornate nelle mani regionali, quindi del presidente della Giunta. In settimana, fra due giorni, ci sarà un primo appuntamento di spessore. C'è in calendario infatti la riunione di verifica con i ministeri sull'attuazione del piano di Rientro, il 'Tavolo Adduce'. 

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Le prospettive, tanto per cambiare, sono tutt'altro che speranzose. Dall'esame dei conti dell'anno 2019 ci si aspettano le consuete bacchettate (del Mef) a causa dei non sanati squilibri di bilancio. Mesi fa l'assessore al bilancio, Franco Talarico, si era lasciato sfuggire che il rosso dovrebbe attestarsi sopra i duecento milioni di euro. Ebbene, dai dati più aggiornati e consultabili della Ragioneria generale dello Stato il rosso 'lordo' del conto economico viaggia ad oltre 220 milioni di euro se si guarda al consuntivo e a 268 milioni (fino all'ultima proiezione del quarto trimestre). Cifre che di solito oscillano al momento della riunione del Tavolo, ma salvo 'abbuoni' non dovrebbero discostarsi più di tanto da quanto sarà certificato. Il disavanzo netto del consuntivo quindi dovrebbe essere di poco meno di 122 milioni di euro (in virtù dell'extra gettito per le tasse aumentate che vale circa 100 milioni all'anno. Si tratterebbe di -168 invece con i dati dell'ultimo trimestre), a cui si sottraggono gli 8 milioni della quota sociale. La stima del rosso oscilla quindi fra i 108 e 112 milioni sul bilancio quadrato (-160 da ultimo trimestre).

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Tecnicamente scatterebbe la beffa di un nuovo incremento delle tasse (0,30 per cento dell'addizionale all'Irpef e dello 0,15 per cento dell'Irap). Sarebbe il terzo 'balzello' consecutivo a danno dei calabresi, costretti agli inasprimenti d'imposta per 'ripianare' il disastroso disavanzo in eccesso del conto economico 2018 'spalmato' su due annualità. Dalla struttura commissariale hanno fatto notare quanto sia stato pesante il fardello del bilancio del Policlinico di Catanzaro, che è sprofondato a -101,8 milioni. Abnorme, viste le dimensioni ridotte dell'Aou Mater Domini, spiegabile in parte con la mole delle poste straordinarie negative costituite dal maxi-stralcio del credito vantato nei confronti della fallita Fondazione Campanella (63 milioni) e dal proliferare dei decreti ingiuntivi azionati dall'Università Magna Graecia sulla quota dell'assistenza spettante ai docenti e su una valanga di bollette. Una somma che vale altri 37 milioni. Presumibilmente si farà un tentativo per spiegare 'l'eccezionalità' dell'evento Mater Domini, ma i margini di trattativa restano bassi. Di seguito l'elenco dei bilanci delle singole aziende (non tutti approvati), che ovviamente sconta l'incertezza* dei dati provenienti dall'Asp di Reggio Calabria.

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ASP COSENZA -43,6 MILIONI
ASP CATANZARO -32,2 MILIONI
ASP CROTONE -35,2 MILIONI
ASP REGGIO CALABRIA -3,5 MILIONI* 
ASP VIBO VALENTIA -12,5 MILIONI
ANNUNZIATA  -3,7 MILIONI
PUGLIESE-CIACCIO -14,5 MILIONI
MATER DOMINI -101,8 MILIONI
GOM REGGIO CALABRIA 12 MILA EURO

   

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