Contrattazione decentrata regionale, Fp Cgil Medici: "Nella bozza storture per noi inaccettabili"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Contrattazione decentrata regionale, Fp Cgil Medici: "Nella bozza storture per noi inaccettabili"
Bandiere Fp Cgil (Foto di archivio)
  28 settembre 2023 15:35

Nota di Ivan Potente, Coordinatore FPCGIL Area Vasta dirigenza Medica e Sanitaria                                                     
"Il livello di contrattazione decentrata regionale della Dirigenza Medica e Sanitaria ex art. 6 CCNL vigente è partito presso la regione Calabria e rispetto alla stesso intendiamo farci ascoltare senza indugiare su quanto il solito coro di prefiche ci propina quale rassicurazione sul prospero futuro della sanità regionale, futuro che passa anche dai fatti che questo livello di contrattazione riuscirà a produrre.

Vogliamo ribadire, come FPCGIL Medici e Dirigenza Sanitaria di Area Vasta, che nella bozza esistono delle storture per noi inaccettabili, di cui qui di seguito facciamo menzione solo di alcune. E' inaccettabile, benché questo sia un passaggio contemplato dal CCNL, che ci si prenda in giro parlando di perequazione dei fondi della suddetta dirigenza sulla base di una diminuzione stabile della dotazione organica a tempo indeterminato. Tutti sanno con certezza solare della necessità disperata di aumentare le dotazioni organiche per garantire quanto non siamo più in grado di assicurare all'oggi.

E' parimenti inaccettabile che questa regione torni a parlare di intramoenia allargata addirittura attraverso apposite convenzioni, da stipularsi tra le varie aziende e alcune strutture prescelte, che potrebbero garantire tale opzione magari anche al di fuori di quello che può essere il giusto controllo dei flussi. Lo è dal punto di vista legislativo, perché l'intramoenia allargata sarebbe dovuta terminare nel 2014 e le aziende hanno avuto il tempo necessario per programmare quanto dovuto; lo è dal punto di vista di scelta “politica” per il rispetto che dobbiamo alla cittadinanza, la quale paga il SSN e si vede troppo spesso beffata da un sistema che, per la medesima prestazione di cui il cittadino ha bisogno, ti fa attendere un anno e più se la fai con l'accesso "mutua" o solo due giorni se hai la 200 euro pronta, discriminando pesantemente la popolazione per censo e condannando il povero alla malattia. Aver reso sesquipedale il "rapporto" medico-paziente ha indebolito pesantemente la categoria che viene oramai comunemente vista alla stregua di avidi mercenari troppo spesso vituperati e fisicamente aggrediti. Siamo la CGIL, abbiamo una storia da difendere!"

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner