Convegno dei consulenti del lavoro di Reggio sulla storia dello Stato sociale

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  09 agosto 2019 11:09

Si è tenuto nei giorni scorsi un appuntamento organizzato dal Consiglio dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Reggio Calabria dal titolo “Incontro con l’autore”. Un appuntamento molto atteso dalla categoria che ha presentato in riva allo stretto due testi pensati e curati interamente da Consulenti del Lavoro. All’evento, coordinato dal Presidente Flaviana Tuzzo, hanno partecipato fino a tarda sera molti colleghi, reggini e non, oltre a rappresentanti istituzionali del mondo del lavoro calabrese. Due le sessioni di lavoro: la prima dedicata al libro scritto dai colleghi Beniamino Scarfone e Giuseppe Buscema “Le origini dello stato sociale in Italia – La normativa tra il 1920 e il 1940”, ed edito da Eurilink e la seconda dedicata alla pubblicazione curata dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, e fortemente voluta dal suo Presidente Rosario De Luca, “Sui sedili posteriori: la nuova libertà di Antonino Bartuccio”.

Nella prima parte, moderata dal giornalista Giampaolo Latella, Scarfone e Buscema hanno riannodato i fili della storia: “Quando è nato lo Stato sociale in Italia? Difficile stabilirlo con esattezza considerato che per esso si intende il coacervo di disposizioni normative mirate alla creazione di garanzie e protezioni per i lavoratori. Con questo testo abbiamo inteso – affermano Scarfone e Buscema - raccogliere ed esporre con sistematicità tutte le norme che si sono accavallate nel tempo e che trovano nel periodo che va dal 1920 al 1940 una fase di particolare incisività e resilienza, tanto da esplicare la propria efficacia tutt’oggi ma che, probabilmente, passano in secondo piano a causa del periodo storico in cui sono nati”.

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Nella seconda parte, il Presidente Rosario De Luca ha presentato il lavoro della Fondazione Studi teso a valorizzare la storia di Antonino Bartuccio, commercialista ed ex Sindaco di Rizziconi (RC), divenuto testimone di giustizia dopo aver denunciato le pressioni della 'ndrangheta sull'Amministrazione comunale con un progetto editoriale mirato a promuovere la cultura della legalità: “Ho fatto solo il mio dovere. Lo rifarei perchè era mio dovere farlo da padre, da Sindaco del mio Paese e da privato cittadino. Lo rifarei perchè è la sola strada da percorrere; quella della legalità nell’amministrare il mio Paese, dare il buon esempio ai miei concittadini e ai giovani a cui serve il buon esempio. Vivere sotto scorta non è bello, però a volte capitano cose che non vogliamo, ma bisogna tenere la schiena dritta”.

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All’incontro, oltre allo stesso Bartuccio e la moglie Mariagrazia Squillaci, è intervenuto lo Chef Filippo Cogliandro, anche lui esempio di uomo “normalmente onesto” che, alle prime pressioni della ‘ndrangheta, si è ribellato denunciando da subito la richiesta di estorsione. 

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“Sono particolarmente contenta della risposta della mia categoria - così si è espressa il Presidente dei Consulenti del Lavoro di Reggio Calabria, Flaviana Tuzzo - la tutela della dignità dell’uomo e la lotta per l’affermazione della legalità sono scritti nel nostro codice genetico. Con un pizzico di orgoglio ci tengo a sottolineare che in questi due progetti editoriali, presentati a giugno al prestigiosissimo Festival del Lavoro di Milano, c’è tanto lavoro di calabresi e reggini a riprova di quanto siamo sensibili sul tema e quanto alta sia la nostra attenzione nel lavoro che quotidianamente svolgiamo”.

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