Corapi (Foac): "Quello che si terrà venerdì 18 dicembre 2020 nella piazza della sede della Regione Calabria non è un appuntamento banale"

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images Corapi (Foac): "Quello che si terrà venerdì 18 dicembre 2020 nella piazza della sede della Regione Calabria non è un appuntamento banale"
Architetto Eros Corapi

La Fondazione precisa che "quel giorno ci sarà molto di più in campo. Questa situazione farsesca è semplicemente la goccia che fa traboccare un vaso - prosegue la nota - che da decenni va riempiendosi con norme incapaci e leggi disattese"

  16 dicembre 2020 11:58

"Quello che si terrà venerdì 18 dicembre 2020 nella piazza della sede della Regione Calabria non è un appuntamento banale. Non nasce semplicemente dal dissenso, giusto, incontrovertibile, di una categoria verso chi, con il proprio più che discutibile operato, ne mortifica il quotidiano impegno. Non è semplicemente la protesta di un gruppo di uomini e donne che vedono i sacrifici di una vita minati dall’incapacità di una Istituzione che dire latitante è poco, di fare funzionare una piattaforma digitale". Così in una nota stampa del Presidente della Fondazione Architetti Catanzaro (Foac) architetto Eros Corapi.

"Quel giorno ci sarà molto di più in campo. Questa situazione farsesca è semplicemente la goccia che fa traboccare un vaso - prosegue la nota - che da decenni va riempiendosi con norme incapaci e leggi disattese. Con tavoli di concertazione di pura facciata e richieste di collaborazione ad esclusivo uso e consumo dei giornali. Con interlocuzioni con soggetti come minimo impreparati ove non colpevolmente ignoranti che, forti della sicurezza di uno stipendio che immancabilmente il 23 di ogni mese viene accreditato sul conto corrente bancario, ritengono di potersi permettere di non tenere in alcuna considerazione l’opinione di quanti devono, loro malgrado scontrarsi con un sistema mostruoso di incompetenza, ignavia, mediocrità, disonestà intellettuale ed ipocrisia".

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"C’è molto, molto di più sul tavolo che una protesta contro la vergogna che Calabriasue incarna. L’avevamo già vista con Sismica l’incapacità di creare una infrastruttura digitale dignitosa. L’avevamo  rivista con Calabriasuap. Lo vediamo di nuovo, - si legge ancora sulla nota della fondazione - se possibile con ancora maggior danno, con Calabriasue. Come è possibile che nel 2020 non si sia in grado di creare una piattaforma funzionante? È possibile. Certo che è possibile. E’ possibile perché non importa quali costi sociali certe incapacità comportino. Come non importa che migliaia di persone il cui sostentamento deriva solo ed esclusivamente dalla propria partita I.V.A. non abbiano la possibilità di depositare un progetto. Come non importa che una norma riesca ad avere ricaduta produttiva sul territorio. Come non importa che si possa entrare in un ufficio pubblico e si riesca a parlare con qualcuno competente. Non importa, semplicemente".

"L’importante è che il Mostro possa sopravvivere. Possa cibarsi di quel poco che in Calabria è rimasto del nostro tessuto produttivo. Possa nutrirsi dei propri figli. Ma noi non diremo “Padre, assai ci fia men doglia se tu mangi di noi”. Venerdì 18 noi saremo lì sotto. Sotto quegli uffici dove tutto pare lecito. Sotto quegli uffici che dovrebbero essere la casa dei Calabresi - conclude - e che invece si manifestano come la roccaforte di chi i Calabresi li sta uccidendo. Saremo lì a protestare, da uomini e donne liberi. Orgogliosi del proprio lavoro. Amanti della propria terra. Noi saremo lì e Voi, come ha scritto il nostro Presidente, “affacciatevi alle finestre dei vostri uffici, se ne avete il coraggio, e guardate in faccia i drammi professionali ed umani che la vostra mediocrità sta creando”. No, colleghi, amici, quella di venerdì sarà molto di più della protesta di una intera categoria professionale. Sarà il redde rationem tra chi è Calabrese e chi in Calabria ci è solo nato, per incidente. Sarà una giornata per la Libertà e per la Giustizia sociale. Noi saremo lì".

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