“Il Piano nazionale di comunicazione del rischio pandemico, meglio sarebbe definirlo Piano censorio di comunicazione, presentato nei giorni scorsi, è qualcosa di aberrante, che viola diritti e fondamentali principi costituzionali di libertà. Sembra opera del governo Draghi-Speranza non certo dell’esecutivo di Giorgia Meloni a cui chiedo di intervenire e di modificarlo eliminando tutte le gravissime e inaccettabili censure. Si affronti invece la drammatica emergenza delle morti improvvise e delle gravi reazioni avverse che continua a devastare la vita di migliaia di famiglie, anche , purtroppo, in Calabria, con altre giovanissime vite spezzate in queste ultime ore".
E’ quanto afferma il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, intervenuto oggi, ancora una volta, su La Verità, per lanciare il suo appello.
“E’ semplicemente sconcertante che a decidere chi e quali siano le informazioni da dare, come evitare le fake news e la disinformazione(che vanno naturalmente e concretamente, in modo efficace e onesto, sempre combattuti) sia proprio chi (come, ad esempio, uno degli organismi sanitari, i cui ex vertici sono stati più volte denunciati e sono tuttora indagati dalla magistratura!) ha letteralmente e brutalmente cancellato, in questi tre anni, la verità, raccontando(come ha fatto il governo Draghi-Speranza), in tv e su tutti i media mainstream, pericolose bugie sul ‘farmaco salvifico’(tacendo sul fatto che fosse sperimentale!), chi ha taroccato, in alcuni casi, i dati, nascosto le gravi reazioni avverse, costringendo alla puntura, con il ricatto ignobile e disumano dell’inutile e dannoso Green milioni di bambini, ragazzini, giovani e persone sane di ogni età che non correvano alcun rischio con il Covid e che invece sono oggi, tantissimi di loro, purtroppo vittime di gravi effetti collaterali, di malattie fulminanti e inspiegabili, di malori e morti improvvise. Una catastrofe immane che, in un silenzio sempre più assordante, prosegue ogni giorno (anche in Calabria, che continua a piangere, come di nuovo in queste ultime ore, altre giovanissime vittime) e su cui insistiamo a chiedere che si faccia chiarezza e che con questo mostruoso Piano censorio di comunicazione si vorrebbe adesso , invece, silenziare e cancellare".
"E’ come se si volesse mettere il bavaglio a quelle pochissime voci coraggiose, come La Verità, Fuori dal Coro, Diritti Civili e qualche altro, come questa testata(La Nuova Calabria) che in questi 3 anni hanno, con grande senso di responsabilità e correttezza, denunciato tutti i rischi e gli abusi delle leggi liberticide e repressive, fatto concreta opera di prevenzione e difeso strenuamente la libertà di scelta. Punti cardini in un Stato di diritto e in un Paese civile e democratico. Ecco perché questo Piano censorio di comunicazione va fermato e modificato. La premier Meloni non può avallarlo e giustificarlo. Ne va della sua credibilità, di quello che ha detto in questi ultimi anni e, coerentemente, fatto quando è diventata presidente del Consiglio. Non può per questo restare silente e inoperosa. Fermi perciò, come gli ho chiesto oggi dalle pagine de La Verità (il giornale di Belpietro e De’ Manzoni, simbolo di questa importante campagna di prevenzione e giustizia che proprio oggi ha fatto l’ennesima, coraggiosa denuncia e operazione-verità sui sieri), questa nuova, pericolosa deriva che ha imboccato il suo ministro della Salute. Elimini le censure e faccia finalmente inserire nel Piano pandemico il tema dei decessi improvvisi, delle patologie fulminanti, delle gravi reazioni, dei malori inspiegabili la vera drammatica emergenza che sta vivendo l’Italia e tanti altri Paesi nel mondo. Altro che censurare le notizie scomode o promuovere irresponsabilmente nuove indiscriminate, insensate e folli campagne di “vaccinazione” di massa e addirittura riproponendo i tragici open day, come se il recente, drammatico passato non avesse insegnato nulla! Quello che serve oggi è buonsenso, non allarmismo ingiustificato. Serve tenere sempre alta l’attenzione e continuare a fare opera di prevenzione con comportamenti responsabili nei confronti soprattutto delle persone fragili e degli anziani, le categorie che vanno protette valutando, responsabilmente, solo per loro, caso per caso, i rischi-benefici di eventuali nuovi richiami”.
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