Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene dopo “le nuove, clamorose, esclusive e sconvolgenti rivelazioni de La Verità su Astrazeneca, sui verbali relativi all’inchiesta della Procura di Genova sulla morte della giovane studentessa Camilla Canepa ed in generale sugli effetti avversi del siero (riconosciuti ora anche da uno dei colossi farmaceutici, Astrazeneca, che, da ieri, ha ritirato il suo vaccino anti Covid da tutto il mondo, dando delle motivazioni di natura commerciale)” e chiede di “annullare adesso sanzioni e condanne ingiuste di chi rifiutò di sottoporsi alle vaccinazioni, di tutti coloro che hanno denunciato queste gravi reazioni e si è opposto a diktat e ricatti disumani, per difendere diritti fondamentali e salvaguardare la salute e la vita delle persone, ad iniziare dai tanti coraggiosi operatori sanitari(medici in primis) che con le loro cure e disobbedienza civile hanno curato tanta gente e scongiurato altri drammi”.
Si fa riferimento, nell’intervento-appello di Diritti Civili, pubblicato oggi sullo stesso giornale di Belpietro e De’ Manzoni alle sospensioni dal lavoro o, addirittura, alle radiazioni dagli ordini professionali, per chi lavorava nel campo sanitario.
Corbelli ha anche chiesto nei giorni scorsi, con un altro appello, sempre su La Verità, al ministro della Salute, Orazio Schillaci, di “varare dei protocolli terapeutici per curare i gravi effetti collaterali del siero, per dare un aiuto concreto, delle terapie adeguate alle tante persone danneggiate e malate, che non sanno come e dove potersi curare e che sono state, dagli ultimi due precedenti governi, completamente abbandonate”.
“Finalmente sta emergendo la verità che si è cercato per 3 anni di negare e occultare. I veri negazionisti (dei danni del siero) in questi anni di pandemia sono costretti adesso a riconoscere quello che sta accadendo, la grande tragedia in atto in Italia e nel mondo delle morti improvvise, di persone sane (giovani soprattutto, ad incominciare dalla sfortunata Camilla), dei malori imprevisti e delle malattie fulminee e inspiegabili. A costoro, che oggi , senza provare alcun pudore e senso di colpa, “scoprono” e parlano degli effetti collaterali dei ‘vaccini’, va chiesto dov’erano, cosa dicevano e facevano (di orrendo!) contro un popolo inerme (che rifiutava legittimamente quel siero sperimentale) quando noi oltre 3 anni fa, inizio aprile 2021, dopo le prime morti impreviste di giovani militari, sanitari e personale scolastico (le prime categorie a fare la puntura con Astrazeneca) denunciavamo i rischi di questo farmaco, non ancora adeguatamente testato e verificato, chiedendo, per scongiurare una immane catastrofe (usavamo proprio questa espressione forte, come viene documentato sul nostro canale social, con un centinaio di interventi e articoli su La Verità, su altri pochi media, come, in molti casi, questa testata, La Nuova Calabria, e nelle sette dirette televisive a Rete 4, a Zona Bianca e Dritto e Rovescio, fatte tra settembre 2021 e gennaio 2022), di sospendere subito le inoculazioni a tutti gli under 60, di non fare assolutamente i tragici Open day, e quando poi, un anno dopo, dal marzo del 2022, iniziavamo a chiedere a gran voce, con i primi appelli, l’istituzione di una task force per gli effetti avversi e venivamo per questo attaccati ferocemente, insultati, derisi e, addirittura, anche sospesi, per oltre due mesi, su Fb e cancellati (crediamo per questo stesso motivo) su Wikipedia, l’enciclopedia on line, dove la storia di Diritti Civili era presente(di loro iniziativa) da una decina di anni? Con quale coraggio questi negazionisti dei danni della puntura (forzata) oggi possono ancora continuare a parlare e non essere invece chiamati a rispondere davanti alla Legge del loro operato, disastroso e ricattatorio? Ecco perché chiediamo che vengano cancellati tutti i provvedimenti sanzionatori, le radiazioni dai rispettivi Ordini e le condanne inflitte in Tribunale. Questo è quello che auspichiamo insieme, come detto, a dei protocolli terapeutici per curare questi pesanti effetti avversi”.
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