Coronavirus. Abramo "scrive" al presidente Santelli le proposte di intervento a sostegno delle imprese in crisi per l'epidemia

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Sergio Abramo
  12 marzo 2020 11:51

Il presidente della Provincia e della città di Catanzaro, Sergio Abramo, ha inviato una lettera alla presidente della Regione Jole Santelli contenente una proposta di intervento a sostegno delle imprese in crisi per l’epidemia Coronavirus. 

Abramo, ricordando  che "la drammaticità della situazione sociale ed economica determinata dall'emergenza del contagio Coronavirus" è alla  iena attenzione della Regione" in ragione degli interventi d'urgenza che  sta determinando d'intesa con il Governo e con gli enti locali" sottolinea che "appare però ogni giorno chiaro a me ed a tutti i sindaci, che seguono e conoscono le reali dinamiche del territorio, quanto i pur necessari interventi d'emergenza per il contenimento dell'epidemia stiano determinando una crisi profonda nelle attività economico-produttive e commerciali della Città Capoluogo e di tutte le realtà urbane calabresi".

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T"ale situazione, aggravata peraltro dalla recentissima disposizione di chiusura degli esercizi commerciali non dichiarati di pubblica utilità, si inserisce in un quadro economico-sociale già caratterizzato da una profonda crisi del sistema delle piccole e medie imprese in Calabria, e fa prefigurare nel breve termine rischi gravissimi  sulla stessa tenuta del sistema produttivo e di servizi della Calabria, e sicuramente una caduta verticale dei livelli occupazionali diretti e indotti del sistema produttivo e commerciale del territorio, che andrà ad aggravare la già fragilissima condizione del mercato del lavoro calabrese - scrive Abramo - La consapevolezza di tale situazione impone agli enti locali ed alla Regione Calabria un importate e decisivo intervento a sostegno del già debole sistema produttivo calabrese e dell'occupazione connessa, attraverso la messa in campo di una strategia prioritaria ed urgente finalizzata a consentire il recupero della competitività e stabilità del sistema delle imprese, oggi falcidiato dalla crisi dell'epidemia Coronavirus, atteso che gli annunciati interventi del Governo risultano limitati, rivolti prevalentemente alle aree di crisi del Nord e non saranno capaci di determinare ricadute organiche e significative sulla condizione di crisi del sistema produttivo e commerciale calabrese. Da qui la necessità di pianificare una strategia di azioni specifiche da parte della Regione Calabria, parallela e integrata a quella nazionale, che metta in campo risorse significative degli strumenti di programmazione oggi a disposizione della Regione sulla programmazione integrata 2014/2020 in fase conclusiva (POR, PAC- FSC, risorse liberate)."

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Da qui l'invito a " valutare, congiuntamente ai Sindaci ed alle organizzazioni sindacali e di categoria, l'opportunità di una parziale riprogrammazione del POR Calabria 2014/2020, e del corrispondente Piano di Azione e Coesione, al fine di destinare un pacchetto significativo di risorse  ad un piano strategico e straordinario di azione per sostenere le imprese in crisi a seguito dell'emergenza del Coronavirus, atteso che tale emergenza ha valor  assoluto di priorità rispetto agli altri orientamenti in precedenza espressi con la programmazione comunitaria e nazionale. Tale orientamento è supportato dalla consapevolezza dei dati ancora parziali di attuazione del POR 2014/2020, la cui spesa al 31/12/2019 è attestata al solo 27% del totale, e che presenta un quadro di attuazione fortemente alimentato dai c.d. "progetti coerenti di I fase", che determinano comunque un portafoglio significativo di "risorse liberate", e contestualmente dalla certezza di una forte disponibilità della Commissione Europea alla rimodulazione del POR finalizzata a sostenere il sistema produttivo in crisi a seguito dell'epidemia, peraltro già espressa esplicitamente in occasione del parere sul Piano del Governo di sforamento del deficit di bilancio".

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"Ovviamente una proposta in tal senso andrebbe supportata da un "tavolo tecnico di lavoro", condiviso tra Regione, Enti Locali e partenariato sociale, che definisca gli ambiti di ammissibilità tecnica della rimodulazione da proporre al Comitato di Sorveglianza ed alla Commissione Europea, d'intesa con l'Agenzia di Coesione, e che possa prevedere: interventi per la ripresa di competitività delle imprese, da finanziare con il FERS,  interventi per il mantenimento dei livelli occupazionali dei lavoratori delle imprese, da finanziare con il FSE". 

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