Coronavirus. Al Sud c'è paura per il picco, Sicilia e Sardegna blindate

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Coronavirus. Al Sud c'è paura per il picco, Sicilia e Sardegna blindate
Coronavirus (Foto d'archivio)
  17 marzo 2020 19:37

di ALFREDO PECORARO

L'attesa carica di tensione al Sud è per il picco dei contagi. I sistemi sanitari delle Regioni stanno lavorando a ritmo serrato per non farsi trovare impreparati all'aumento massimo delle contaminazioni da Covid-19. Nonostante la stretta del ministro Paola De Micheli sui trasporti, in Sardegna e in Sicilia sono stati ridotti all'osso, e i continui richiami del governo a rimanere in casa e uscire solo per necessità, si susseguono gli appelli dei governatori perché si intensifichino i controlli per chi continua a spostarsi. "Quello che avviene al porto di Villa San Giovanni è grave, soltanto una pattuglia della polizia per i controlli ai pullman e alle automobili in attesa di imbarcarsi sui traghetti per la Sicilia: intervenga il ministro", accusa il governatore Nello Musumeci.

Banner

Sul versante siciliano dello Stretto ad ogni viaggiatore la polizia ha misurato la febbre con i termoscanner oltre a chiedere le certificazioni necessarie per gli spostamenti. Dopo i provvedimenti governo e Regione sono comunque solo poche decine i viaggiatori che arrivano con navi, aliscafi e treni. Il decreto prevede che le "persone possono viaggiare su navi adibite al trasporto merci esclusivamente per dimostrate ed improrogabili esigenze, previa autorizzazione del presidente della Regione". Da Roma nel pomeriggio il volo Alitalia atterrato a Palermo trasportava 180 passeggeri; il primo, in mattinata, era atterrato con 84 persone a bordo. Meno numerose le presenze in partenza dal Falcone-Borsellino con destinazione Fiumicino: stamattina i passeggeri sono stati 45, nel pomeriggio 95. Ieri, complessivamente, erano partite per Roma 100 persone, e arrivate da Fiumicino 169.

Banner

Numeri in forte calo nell'aeroporto di Catania che, come lo scalo di Palermo, effettua due soli collegamenti con Roma, che normalmente è la tratta nazionale più trafficata d'Italia. In Sardegna gli autisti dei mezzi per il trasporto delle merci non hanno l'obbligo di chiedere l'autorizzazione alla Regione prima di affrontare la traversata marittima in questo momento di emergenza coronavirus: "è sufficiente che abbiano con sé il modulo dell'autodichiarazione predisposto dal ministero dell'Interno per giustificare lo spostamento", precisa il presidente della Regione Christian Solinas. N

Banner

elle Marche, tra le regioni più colpite in base al numero della popolazione, sono arrivate 300 mila mascherine di protezione. "Questa è la notizia che attendevamo. - dice il presidente della Regione Luca Ceriscioli - E' veramente un passo importante perché ci aiuta a gestire meglio l'emergenza. Sono 150 mila Ffp2 e 150 mila chirurgiche, strumenti essenziali per chi lavora in sanità, per continuare a offrire assistenza. Ora attendiamo altro materiale".

In Sicilia 7 aziende del Distretto Meccatronica hanno realizzato prototipi che stanno consegnando alla Regione e sono pronte a produrre mascherine, igienizzanti e dispositivi di sicurezza per medici e infermieri. In Calabria, il presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, ha disposto la "chiusura" del comune di Montebello Jonico, "a seguito del numero di casi di positività al coronavirus registrati fra ieri e oggi". Nel comune della fascia jonica reggina, che conta oltre seimila residenti, si è registrata la prima e al momento unica vittima del coronavirus in Calabria. Per fronteggiare i contagi, a Messina, il sindaco Cateno De Luca, ha disposto che per la durata del Dpcm sul coronavirus, nei locali in cui si svolgono attività miste, come i tabacchi, "ci sia l'immediata sospensione di tutte le tipologie di gioco lecito con vincita in denaro".

A Napoli i carabinieri hanno denunciato 12 persone che, nonostante le norme governative anti-contagio, aveva organizzato un pic-nic all'aperto in un parco in via Madonna del Pantano. Attrezzati con sedie, tavolini e alimenti vari, si sono giustificati dicendo che, dopo 5 giorni rinchiusi in casa, avevano bisogno di prendere un po' d'aria.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner