Coronavirus. Arrivano i dispositivi di biosicurezza per i medici, ma vanno ritirati alla UCCP. Montilla non ci sta e presenta denuncia al Nas

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Il dottore Pasquale Montilla, medico oncologo
  21 aprile 2020 10:23

Medici a “mani nude” a combattere contro il Covid-19. E adesso che i dispositivi di biosicurezza sono stati finalmente forniti dalla casa farmaceutica Menarini, la consegna ha avuto un unico destinatario: la Sanit Group MMG UCCP di Catanzaro del dr. Gennaro De Nardo, medico di base e referente provinciale FIMMG. “In probabile grave palese conflitto di interesse”, ha ribattuto a gran voce il dottore Pasquale Montilla all’informatore farmaceutico che lo ha contattato per dargli comunicazione in tal senso.

E poi ha fatto di più. Il medico oncologo ha spedito in fretta e furia una denuncia al  Comando dei Carabinieri NAS Catanzaro per chiedere accertamenti su quanto si è verificato, premettendo che a tutt'oggi non è stato consegnato alcun dispositivo di biocontenimento Covid-19 da parte dell’ASP di appartenenza o da parte della Protezione Civile Regionale, mettendo così a rischio la sicurezza dei medici e dei pazienti e l’attività di servizio sanitario in generale.

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Il dottore Montilla, nella sua denuncia, ricorda che “la fornitura dei presidi di protezione personale avviene esclusivamente da parte degli enti preposti per fronteggiare tale emergenza nazionale Covid-19 e che le aziende specializzate per la vendita di tali dispositivi non effettuano vendite al consumo e che continui personali interventi sanitari ambulatoriali su pazienti in carico e di emergenza sanitaria territoriale effettuati in collaborazione con il personale del 118 obbligano l'attivazione di procedure congiunte di biocontenimento per il rischio contagio”.

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Senza dimenticare che l' oncologo ha inoltre in data 17 aprile una diffida all'ASP per la richiesta dell'esecuzione di un test diagnostico di screening Covid-19, come indicato dal Dipartimento Sanitario della Regione Calabria. Da qui la reazione stizzita del dottore Montilla davanti alla comunicazione relativa al ritiro dei dispositivi di biosicurezza che in altro modo, a  sua avviso, avrebbero dovuto essere consegnati ai medici.

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"L'emergenza SARS-COV2, anche se ci proietta  in una esperienza professionale ai limiti del surreale, dove un nemico invisibile si diffonde impunemente cercando di sfondare le nostre linee difensive di medici - osserva il dottore Montilla -, non deve sovraesporci al rischio di  condizionamenti in violazione di condotte eticamente non condivisibili.Sono fermamente convinto che il COVID-19 diventerà un forte catalizzatore in Italia di inchieste giudiziarie che fanno luce  sul disastro della sanità italiana". E l'affondo finale è per le Asp che "non si sono attivate per predisporre la consegna di DIP di biosicurezza ai medici del territorio e si permette la consegna personale a medici convenzionati in UCCP vincolati da norme contrattuali specifiche".

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