Coronavirus. Bosco: "Per i lavoratori dell’impianto di Alli oltre il danno la beffa, aspettano le mascherine per prevenire il contagio e anche lo stipendio"

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Gianmichele Bosco
  24 marzo 2020 12:35

"Da settimane viviamo in uno stato d’emergenza inedito a causa della diffusione di un nemico invisibile: il coronavirus! La stragrande maggioranza della popolazione è “costretta” a restare a casa per contenere la diffusione dei contagi. Allo stesso tempo, però, c’è una parte di persone che è “costretta” a lavorare per garantire i servizi essenziali".

E' quanto si legge in una nota stampa dell'ex Consigliere Comunale di Catanzaro Gianmichele Bosco."Tra queste, - prosegue - ci sono gli operatori dell’impianto di Alli, cioè coloro i quali si occupano dello smistamento della raccolta rifiuti. La Regione, per evitare rischi igienico-sanitari, ha adottato un’ordinanza che impone la prosecuzione del servizio sul territorio calabrese senza soluzione di continuità".

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"È lapalissiano dire che soprattutto loro, - si legge ancora - soprattutto coloro che si sacrificano per gli altri, dovrebbero essere sempre tutelati, a maggior ragione in questo momento emergenziale. Non sembra però che i lavoratori dell’impianto di Alli siano salvaguardati e messi nelle condizioni di lavorare in condizioni di sicurezza, come peraltro impone la recente normativa. Risale al 20 marzo una lettera di diffida da parte di una sigla sindacale, rappresentativa dei lavoratori, con cui si richiedeva “la dotazione di protezione individuale” e “la sanificazione ambienti e mezzi di servizio”".

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"Ad oggi, purtroppo,- conclude -  la situazione non pare essere migliorata e sarei ben lieto di essere smentito. Oltre al danno però si aggiunge la beffa: gli stessi lavoratori attendono ancora la mensilità del mese di febbraio. In modo che tutta la cittadinanza ne sia consapevole: gli operatori dell’impianto di Alli non solo aspettano mascherine e altri strumenti essenziali per prevenire il contagio, ma lavorano in queste condizioni estreme con una mensilità di ritardo. Se tutto questo era già inaccettabile in una situazione di relativa normalità, diventa indegno in un momento emergenziale come questo. Si attivino al più presto le Autorità Competenti per far rispettare tutti le norme legate all'emergenza coronavirus perchè il virus non aspetta ma è rapido e ultracontagioso".

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