Coronavirus. Bruno, il prof che cura il paziente 1 a Pavia: "A disposizione della Calabria, ma solo in via telematica"

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images Coronavirus. Bruno, il prof che cura il paziente 1 a Pavia: "A disposizione della Calabria, ma solo in via telematica"
Il professore Raffaele Bruno
  21 marzo 2020 16:44

 di TERESA ALOI

Nel reparto di Malattie infettive del policlinico San Matteo di Pavia lavora senza sosta da un mese esatto. E’ lì che, il 21 febbraio scorso, è arrivato Mattia, il 38enne di Castiglione d’Adda, considerato il “Paziente uno”, dopo il contagio secondario al coronavirus. 

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Ed è da lì che è partita la battaglia contro il virus di Raffaele Bruno, 53 anni, di Cosenza, direttore dell'Unità operativa complessa Malattie infettive della Fondazione Irrcs Policlinico San Matteo. Un viaggio nell'ignoto, senza alcun protocollo certo. Né terapie farmacologiche efficaci. Se non la massima dedizione, il massimo impegno e l’abnegazione.  

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Giorni e giorni  di lavoro senza un attimo di  tregua dedicati al primo malato e a tutti quelli che sono venuti dopo.  Perché come più volte ha ribadito il professor  Bruno quella di salvare la vita a Mattia era “la missione più importante in Italia, ma anche in Europa”. Un messaggio di speranza per tutti.

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Da quel 21 febbraio di giorni ne sono passati. Mattia sta meglio: dal 9 marzo scorso  respira autonomamente, ma i casi da contagio hanno raggiunto numeri a cinque cifre.  

Professore, l’emergenza ha messo a dura prova la nostra quotidianità e il suo appello è quello di restare a casa. Che non sia una comune influenza lo ha ribadito più volte. Oggi, quali sono le nuove sfide nella terapia?

"Le nuove sfida nella terapia sono quelle di trovare un antivirale efficace e un farmaco antinfiammatorio che riesce a gestire la seconda parte della malattia che ha un andamento bifasico: una prima fase indotta dal virus e una seconda indotta dall’infiammazione".

Qual è stato il momento più brutto? E quello più bello?

"Di bello fino ad adesso c’è stato poco, se non la guarigione dei pazienti: quelli sono attimi molto belli. Il momento brutto sono tutti i pazienti che continuano ad arrivare con problemi respiratori".

Lei sarà a servizio della task force calabrese. Quale sarà il supporto all’emergenza coronavirus?

"Sono molto onorato di essere stato nominato, sta di fatto che, come ho precisato al governatore Santelli, io riuscirò a dare il mio supporto solamente per via telematica attraverso videoconferenze. Spero di dare quelli che sono i consigli sulla base della mia esperienza maturata sul campo qui al Policlinico San Matteo di Pavia". 

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