Coronavirus. Buoni alle famiglie bisognose. Troppe pastoie burocratiche intasano i Comuni. Giampà, sindaco di San Pietro a Maida, si "ribella"

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images Coronavirus. Buoni alle famiglie bisognose. Troppe pastoie burocratiche intasano i Comuni. Giampà, sindaco di San Pietro a Maida, si "ribella"
Domenico Giampà
  08 aprile 2020 22:29

di ENZO COSENTINO

Distribuzione dei buoni spesa alle famiglie svantaggiate. I Comuni calabresi - dai più piccolo ai più grandi- che dovranno “governarne”la distribuzione sembra siano essere in affanno per far fronte alla massiccia domanda di accesso al beneficio. Se     non tutti, quasi, sono alle prese con aspetti burocratici e con adempimenti nuovi. Una nota dell’ANCI Calabria diramata a tutti i Sindaci ha sollevato perplessità e qualche contrarietà soprattutto per questioni di “principio”. La nota ANCI- Calabria informa gli associati (cioè i sindaci dei comuni calabresi) che della distribuzione prima che avvenga materialmente la consegna, dovrà essere informata la Prefettura giurisdizionalmente competente.

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La nota in questione con cui l’ANCI ribadisce la disposizione - se tale è - del preliminare rapporto con le Prefetture ed ha fatto scattare l’orgoglio di essere Sindaco all’avvocato Domenico Giampà che è il primo cittadino di un Comune del catanzarese: San Pietro a Maida. Perché? Lo abbiamo chiesto all’interessato.

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“Preliminarmente, mi sento in dovere di ringraziare ANCI Calabria, per il lavoro, fondamentale, a sostegno degli enti locali, fondamentale, che in questo difficile periodo sta svolgendo. Tuttavia, ho timore che quest’ultima nota possa generare confusione e gettare ombre sull’operato dei Sindaci. È assai noto, che in questo momento storico di emergenza Covid 19, i Sindaci stiano affrontando con le proprie forze e con le pochissime risorse tutto da soli, anzi spesso penalizzati dalla burocrazia. Come se non bastasse, la gestione dei fondi per il sostegno alimentare, trasferiti dal Governo sta oberando notevolmente il lavoro in queste ore nei Municipi.”

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Nessun Sindaco infatti in questi giorni vuole venir meno all’impegno di definire le procedure, per garantire celermente il sostegno alle famiglie effettivamente in stato di bisogno. Nella realtà della nostra regione sono tante!

Per Giampà “affermare come principio il vaglio preliminare della Prefettura ai procedimenti dei singoli Comuni, significa legittimare un pregiudizio. Senza volersi in nessun modo sottrarre alla legalità, qualunque controllo può essere effettuato ex post dalle autorità competenti. Nell’affermare ciò, penso di interpretare il pensiero di tanti colleghi Sindaci.” Una strada per uscire da questa strettoia burocratica? Il Sindaco di San Pietro a Maida si è rivolto ai Parlamentari e alle Istituzioni Calabresi “affinché chiariscano quest’aspetto e tutelino l’operato dei Sindaci, diversamente è più opportuno che in Calabria le procedure relative al sostegno alimentare per l’emergenza Covid 19, vengano gestite direttamente dallo Stato e dalle sue articolazioni. Così magari siamo tutti più sereni, anche nei confronti dei cittadini bisognosi, che in questo momento avrebbero bisogno solo di risposte contanti”.

Ma non si limita a questo aspetto specifico, Domenico Giampà, e mette sul tappeto tante altre difficoltà che gravano sui comuni piccoli e medi: “Bisognerebbe discutere della sofferenza in termini di liquidità economica, che da qui a breve potrebbero avere gli enti locali. Bene sospendere i mutui e anticipare il fondo di solidarietà, ma temo che tutto questo non basti”.

Giampà pone anche un altro aspetto della questione: “Il blocco tributario e quindi lo stop alle entrate delle imposte comunali, metterà in  serie difficoltà gli enti, soprattutto quelli che versano in piano di riequilibrio finanziario. Rispetto a quest’ultimi lo Stato poteva dimostrare maggiore disponibilità. Infatti il controllo da parte della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, poteva essere concesso come successivo all’emanazione di atti urgenti, come ad esempio  l’utilizzo  a tempo determinato di personale per la vigilanza del territorio, invece al contrario tanti Comuni non hanno potuto e ancora non possono controllare in maniera esaustiva il territorio comunale. Se dovesse perdurare lo stato d’emergenza auspico interventi in questa direzione, considerato che tantissimi Comuni versano in questa situazione di precarietà finanziaria, se non addirittura in dissesto.”

E per quanto concerne il suo Comune, il Sindaco Giampà dice che si batterà in ogni modo per difendere la dignità di chi l’amministra, dei cittadini di cui conoscerne i bisogni sicuramente sarà un bene perché quanto spetta ai bisognosi sarà dato solo e soltanto a loro.

Le ultime battute della conversazione e del “caso” sollevato, Giampà le esterna anche con pizzico di politica essendo un esponente del Pd: “E’ una fase in cui non dovrebbe esistere distinzione ideologica o critica preventiva, ma un grande rispetto istituzionale. Sinceramente vedo nel Governo un atteggiamento di ascolto, ma soprattutto di grande umiltà, che si percepisce in azioni protese spesso ad integrare o ad aggiornare di volta in volta provvedimenti già precedentemente emessi.”

Si attendono sviluppi mentre i cittadini quelli veramente bisognosi aspettano di riscuotere. Insomma è sempre una questione di “soldi, soldi, soldi” - come cantava negli anni fine 50 Betty Curtis - Chi ha tanti soldi vive come un pascià. E a piedi caldi se ne sta. Prendi, spandi e spendi. Non domandare da dove provengono. Dindi, tanti dindi. Che nelle tasche ti fanno din-din-din”.

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