Coronavirus. Buoni pasto, dopo la riunione di ieri per i Cittadini liberi e attivi: "A Girifalco si è aperta una irresponsabile crisi politica"

di MASSIMO PINNA

Girifalco, dopo la riunione di ieri per i buoni pasto, il gruppo di minoranza dei Cittadini liberi e attivi intervengono per esprimere la loro posizione. Per loro al Comune di Girifalco, "si è aperta un’irresponsabile crisi politica nel nostro comune". La responsabilità è "degli esponenti della maggioranza che hanno sostenuto la proposta della consigliera Teresa Signorello".  

“Apprendiamo tristemente, nel pieno della grave emergenza sanitaria, causata dall’epidemia da Covid-19, si è aperta un’irresponsabile crisi politica nel nostro comune. Prendendo spunto da quella che era una semplice riunione organizzativa nel pomeriggio  di ieri, infatti, esponenti della maggioranza hanno sostenuto la proposta della consigliera Teresa Signorello (ovvero quella d’utilizzare buoni spesa, previa bandi, per selezionare gli aventi diritto e le attività commerciali), mettendo di fatto in minoranza il sindaco che sosteneva una proposta differente: avvalersi dell’esperienza e della concreta, diretta conoscenza della Caritas per dare immediatamente soccorso e sollievo alle famiglie che versano nella più acuta indigenza. Tant’è. I tatticismi, le consolidate abitudini a badare al consenso, le  contorte strategie, hanno avuto ancora una volta la meglio sul senso di responsabilità".

Per il gruppo di minoranza, "l’interesse dei pochi vale più delle necessità primarie di molti. Dopo quattro anni e otto mesi, nel mezzo della calamità sanitaria che sta scatenando crisi sociale ed economica, si è voluto dare risalto e rilevanza (LEGGI QUI), alla riunione per dimostrare che il sindaco non ha più una maggioranza.  L’occasione, evidentemente, era troppo ghiotta per non coglierla, si è così deciso di rendere plasticamente visibile il fatto che sta nascendo un nuovo soggetto politico trasversale."

"Atti del tutto incomprensibili  in un momento difficile come questo. Di fatto non essendo ancora partiti i bandi, i nostri concittadini più fragili pagano sulla loro pelle questo gioco. Poveri loro! Poveri noi!”.

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