"Il Decreto Cura Italia approvato dal consiglio dei ministri, ha delle falle che vanno colmate immediatamente". Ad affermarlo è la senatrice di Forza Italia, Fulvia Michela Caligiuri, secondo la quale, riporta un comunicato, "le misure che si andrebbero ad adottare sono insufficienti. Specialmente - sostiene - per le piccole e medie imprese, i lavoratori autonomi, i professionisti, per gli artigiani e per gli agricoltori, che rappresentano il cuore dell'economia del nostro Paese e che in questo decreto non trovano ristoro".
Per la parlamentare "l'intervento previsto dal provvedimento, pari a 25 miliardi di euro, seppur positivo come base di partenza per l'emergenza, non può essere nel complesso considerato un provvedimento utile a far ripartire immediatamente le attività produttive. Il nostro partito aveva chiesto di sospendere i versamenti fiscali a tutte le imprese e ai lavoratori autonomi almeno per tutto il 2020.
Invece il decreto ha rinviato i versamenti in alcuni casi solo per quattro giorni, mentre le aziende di medie dimensioni dovranno rispettare i loro obblighi fiscali. Questa differenziazione tra settori e tra aziende non farà che portare altre criticità difficili da affrontare. Le misure drastiche intraprese in emergenza devono per questo, riguardare tutto il tessuto economico coinvolto". Secondo la senatrice di Forza Italia, inoltre ,"i 600 euro, una tantum per il lavoro autonomo e la durata brevissima del sostegno, rappresentano una risposta incompleta che non può soddisfare i lavoratori anche perché il contributo sarebbe rivolto solo ai titolari di partite Iva iscritti alla Gestione separata INPS, escludendo così i professionisti iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.
Questa grave emergenza sanitaria porterà inevitabilmente una, altrettanto grave, crisi economica. In questo grave contesto chiedo al governo di darmi la possibilità di sostenere questo provvedimento a condizioni che contenga le misure necessarie al paese. In un momento tragico come quello che stiamo vivendo si faccia il bene di tutti, e ribadisco con forza tutti, i cittadini, i lavoratori e le imprese".
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