Coronavirus. Cardiochirurgo tornato da Milano in quarantena volontaria su consiglio del medico di base. Nessuna indicazione dal Policlinico

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Il dottore Pasquale Montilla, medico oncologo
  26 febbraio 2020 14:05

di STEFANIA PAPALEO

"Paziente asintomatico in regime di profilassi in isolamento volontario per rischio contagio acuto da malattia infettiva Coronavirus-Sars  correlate". Questa la diagnosi con la quale un cardiochirurgo in servizio presso l'Azienda ospedaliera Materdomini di Catanzaro è stato messo in quarantena volontaria fino al 9 marzo.

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A procedere in tal senso il dottore Pasquale Montilla, al quale il professionista si è rivolto dopo aver tentato invano di ottenere indicazioni sia dalla Direzione sanitaria del Policlinico che dai numeri dedicati all'emergenza. Così il suo buon senso e la giusta intuizione del suo medico di fiducia, che è anche un famoso oncologo, hanno sopperito alle carenze ormai evidenti in Calabria, per evitare rischi di contagio in un reparto delicatissimo di degenti operati al cuore e nel quale, in caso contrario, il cardiochirurgo avrebbe ripreso servizio senza alcun ostacolo.

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Il triage, in pratica, ha funzionato solo grazie alla professionalità di entrambi, dimostrando soprattutto come la vera prima linea di assistenza sanitaria per i pazienti nei momenti di crisi è rappresentata solo dai medici di fiducia del territorio, che per fortuna hanno conseguito una formazione scientifica completa che altri paesi europei ci invidiano, assumendoli come modello. Una sorta di "medici sentinella", che, peraltro, sono stati lasciati allo sbando nell'affrontare l'emergenza a "mani nude", così come aveva denunciato  la Fimmg (Federazione dei medici di Medicina Generale) Continuità Assistenziale, paventando il rischio che a finire in quarantena alla fine potrebbero essere "tutti i colleghi delle aree a rischio".

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Ecco perchè, secondo il dottore Montilla, sarebbe necessario maggiore prudenza nella valutazione di questa crisi sanitaria nazionale che deve essere gestita dal Sistema Sanitario Pubblico in ogni articolato settore solo da equilibrati esperti. "La rissa tra politici e virologi della domenica - aggiunge il medico - non premia, ma deprime il metodo clinico scientifico su un tema cosi delicato quale un epidemia virale ancora poco conosciuta nella sua evoluzione sul tasso di mortalità globale e da un virus instabile che muta nel suo suo vettore umano portando una epidemia in  pandemia. Siamo ancora scoperti e fragili per l'assenza di in vaccino. Far passare questa infezione virus potenzialmente  letale per i pazienti defedati anziani e neoplastici è  scorretto.".

 

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