Coronavirus. Che rapporto c’è tra i virus degli animali e gli uomini? Lo spiega il prof Britti dell'Università Magna Graecia di Catanzaro

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Coronavirus. Che rapporto c’è tra i virus degli animali e gli uomini? Lo spiega il prof Britti dell'Università Magna Graecia di Catanzaro
Domenico Britti
  09 aprile 2020 14:48

Si è parlato molto, soprattutto in questi ultimi mesi, dei serbatoi di virus, spesso aggressivi e letali, che dalle specie animali possono infettare l’uomo. È il caso di SARS, MERS ed Ebola dove, come anche pare per COVID-19, la causa sia da attribuirsi ad alcune specie di pipistrelli utilizzati anche per l’alimentazione umana. Ma, allora, ci chiediamo quale rapporto c’è tra i virus degli animali e i sapiens? Anche perché, da quello che sappiamo e la storia ci ha insegnato, molti virus ospitati dagli animali hanno, negli anni, attenuato la loro virulenza per Homo sapiens. Chi ha già rapporti con animali domestici ha maggiori difese immunitarie per resistere al virus 2019-nCoV? Ci viene in aiuto uno studio recente cui ha collaborato il Gruppo di ricercatori dell’Area Veterinaria del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, coordinato dal Prof. Domenico Britti, al quale abbiamo chiesto delle spiegazioni in merito.

Giovanna Bergantin

Banner

di DOMENICO BRITTI*

Banner

“Questo lavoro “Molecular basis of COVID-19 relationships in different species: a onehealth perspective” pubblicato il 17 marzo sulla prestigiosa rivista Microbes and Infections, è una grande soddisfazione. L’Area Veterinaria di Catanzaro, grazie ai Rettori che si sono succeduti e, in particolare al Rettore Prof. Giovambattista De Sarro, è molto attiva nel campo della ricerca translazionale. Abbiamo nel nostro gruppo dei ricercatori di livello internazionale e, in particolare, mi soffermo sulla Prof.ssa Roncada, vincitrice di un concorso sulle Malattie Infettive degli animali domestici, un’area che ho voluto potenziata e che ritengo strategica per l’Ateneo e per il territorio Calabrese.

Banner

L’arrivo della Prof.ssa Roncada a Catanzaro ci ha permesso di rafforzare le collaborazioni, già in essere con l’Università Statale di Milano (Prof. Luigi Bonizzi) e con l’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma (Prof. Andrea Urbani e Prof. Maurizio Sanguinetti).

È con questo Team di livello che abbiamo potuto testimoniare come Catanzaro Magna Graecia è presente anche nella ricerca COVID-19 a livello internazionale.

A grandi linee, le analogie tra alcune proteine chiave per il riconoscimento e l’infezione del virus SARS-CoV-2 e quelle che appartengono a virus simili nei nostri animali domestici potrebbero aprire ragionamenti interessanti legati alla suscettibilità e, in questo studio in particolare, alla parziale protezione dal virus. Ma questi sono dati preliminari che, comunque, andranno validati sperimentalmente.

In sintesi, l’idea di fondo, è che l’uomo, con il mondo animale, condivide batteri, virus e parassiti ma spesso le “due medicine”, umana e veterinaria, al di là di una professione di intenti (il concetto di One Health, tante volte propagandato), non riescono a condividere informazioni e obiettivi.

A Catanzaro questo “miracolo” è successo e l’Area Veterinaria ha dimostrato come la ricerca medica orientata nell’ambito del One Health, investendo sulle  persone giuste ovviamente, si può fare e forse non c’è bisogno di cercare chissà quali segreti nascosti nei virus dei pipistrelli o dei pangolini. C’è già chi questi segreti li ha svelati e gestiti ed è con noi al nostro fianco da migliaia di anni. Alcuni animali si sono evoluti con l’uomo e ne sono diventati copia anche, purtroppo, per alcune malattie. Tuttavia, gli animali mantengono le loro differenze nel sistema immunitario, nella metabolizzazione dei farmaci, nelle capacità olfattive, uditive e visive e sono un po’ le sentinelle (sia del visibile che dell’invisibile) di questi rischi per un uomo che, sempre più collegato, sta rimanendo sempre più solo di fronte all’imponderabile”.

 *Dipartimento di Scienze della Salute 

dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner