Coronavirus. Corbelli (Diritti Civili): ”Una follia chiudere la Calabria e lasciare aperte solo le scuole"

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Corbelli

Per Corbelli le "scuole sono una polveriera, pronta ad esplodere. Solo degli irresponsabili li tengono ancora aperte. Bambini e insegnanti contagiati ovunque nella regione. E’ un bollettino di guerra quotidiano"

  03 novembre 2020 13:44

“Vogliono chiudere la Calabria (paragonandola, come rischio, addirittura alla Lombardia e al Piemonte, regioni, che, insieme a tante altre, fanno registrare, giornalmente, migliaia di contagi e centinaia di morti!) e lasciare aperte le scuole! Una follia! Le scuole sono una polveriera, pronta ad esplodere. Solo degli irresponsabili li tengono ancora aperte. Bambini e insegnanti contagiati ovunque nella regione. E’ un bollettino di guerra quotidiano! E nessuno difende la Calabria. Solo Diritti Civili continua la sua solitaria battaglia per la chiusura delle scuole, con la popolare campagna sulla pagina Fb di Diritti Civili, che in meno di tre giorni ha già fatto registrare circa 7000 adesioni, quasi tutti genitori assai preoccupati, terrorizzati per i rischi che corrono i loro bambini ogni giorno andando a scuola”. E' quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli.

“La Calabria, che appena pochi giorni fa la Germania ha indicato come l’unica regione sicura d’Italia, - prosegue - oggi viene addirittura inserita nel cosiddetto scenario 4, insieme a Lombardia e Piemonte! Una cosa assurda, assolutamente ingiustificata. Chiedo per questo, ancora una volta, al Presidente f.f. , Spirlì, di difendere e salvare la Calabria, di non perdere altro tempo e di procedere subito con l’immediata chiusura di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, in Calabria. Lo invito a farlo immediatamente, prima che sia troppo tardi. Chiuda le scuole, così come ha fatto il Governatore della Puglia e, ancora prima, quello della Campania. In Calabria si è ancora in tempo per evitare che il contagio dilaghi anche nelle scuole con conseguenze disastrose, come purtroppo sembra inizi ad avvenire con le notizie di intere classi contagiate, di decine di insegnanti positivi, di moltissime scuole che i sindaci continuano a chiudere nei vari comuni".

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"E' oramai evidente, - si legge ancora sulla nota di Corbelli - sulla base dei numeri e dell’evoluzione del virus, che la causa numero uno dell’esplosione della seconda ondata pandemica sia proprio legata alla riapertura delle scuole e al conseguente sovraffollamento dei mezzi di trasporto, pubblici e  privati. Oggi lo afferma anche il virologo Giorgio Palù, emerito dell’Università di Padova e di fama internazionale. Parlano del resto le cifre, assai eloquenti. In Italia con la riapertura delle scuole si sono rimessi in movimento oltre 11milioni di persone, tra alunni, docenti e altro personale con conseguenze, per i trasporti, drammatiche e con il rischio contagio assai forte. Non capisco perché anziché evocare lockdown e coprifuoco generalizzati, penalizzando un intero Paese con conseguenze catastrofiche per l’economia (e non solo), non si proceda subito con la chiusura di tutte le scuole, per due mesi, sino a Natale, per poi riaprirle subito dopo le Festività natalizie".

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"Vediamo se, in due mesi, i contagi si dimezzano oppure no, con 11 milioni di persone in meno in movimento ogni giorno in Italia. La conferma che la riesplosione del contagio sia dovuta principalmente alla riapertura delle scuole è dimostrata anche dal fatto, indiscutibile, che durante l’estate nonostante il massiccio spostamento di milioni di persone(ma prevalentemente con mezzi propri e per stare all’aperto: mare, monti, piazze…) il virus sembrava scomparso! E non certo per il caldo! - conclude il leader di Diritti civili - Ecco perché se prevale un minimo di ragionevolezza, responsabilità e buon senso si deve subito intervenire con la chiusura immediata di tutte le scuole sino a Natale, per arrestare questa spirale del contagio che sta interessando anche la Calabria e per prevenire quella che potrebbe  diventare una tragedia se il coronavirus dilagasse anche nelle scuole e nelle famiglie, come purtroppo lasciano presagire i primi segnali di intere classi contagiate”.

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