Coronavirus. Donati presidi medici protettivi, la Neonatologia di Crotone ringrazia i “Centri Medici Odontoiatrici Masotta”

"In questo momento assai difficile per la nostra società in cui anche la primavera non rifulge nei suoi colori e nei suoi profumi, una sola luce si accende dando conforto, sollievo e motivazioni ai nostri cuori: la solidarietà che prende forma in un sorriso, in gesti concreti, in tutto quello che l’essere umano può dare senza nulla chiedere".

È questo il significato che assume la donazione al Reparto di Neonatologia - T.I.N. dell’Ospedale di Crotone guidato dal dott. Enzo Poerio,  di presidi medici protettivi costituiti da mascherine chirurgiche, visiere e occhiali protettivi, camici e guanti monouso, da parte degli “Centri Medici Odontoiatrici Masotta” con sedi a Crotone e Cirò Marina.

"I dottori Vittorio e Nicodemo Masotta, quest’ultimo Segretario Regionale della SIOI (Società Italiana Odontoiatria Infantile) in sinergia professionale e umana con il papà Tommaso e la mamma, dottoressa Liberata Pagnotta, nella mattina di oggi hanno, consegnato al dottor Antonio Belcastro e al dottor Enzo Poerio dei devices che costituiscono gli strumenti indispensabili per proteggere il personale sanitario e i pazienti e così  contrastare il nemico invisibile che ai nostri giorni insidia la nostra società portando morte e dissesti economici irreparabili".

E così, "il Reparto di Neonatologia, nell’espressione completa di tutti i suoi componenti e, perché no, anche i neonati, futuro della nostra società, ringraziano di cuore questi giovani e brillanti Medici Odontoiatri che rappresentano la parte migliore della nostra società  interpretando il loro ruolo professionale nella modernità e attualità della nostra epoca al di là dei facili e comuni stereotipi. La Neonatologia e la società civile, due entità   “distanti ma vicine” negli ideali, nei comportamenti e nell’attuazione delle indispensabili misure di prevenzione  con un unico comune obiettivo: quello di riappropriarci consapevolmente del nostro futuro ma soprattutto dell’ “aurea quotidianità” della nostra vita.

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