Innocenza Giannuzzi esponente di “Io resto in Calabria”: "Dietro ogni problema c’è una opportunità”.
Il problema è lo stato della sanità calabrese ( tante volte denunziato: con rimedi assunti sempre peggiori del male) potremo dire che è da terapia sub-intensiva, prossimo a quella intensiva. Su di noi, in queste condizioni, sta per incombere la pandemia della coronavirus: problema dei problemi. Stiamo assistendo sgomenti a quanto sta avvenendo in Lombardia e alla “guerra” che si sta combattendo con personale che scarseggia (se pur in tale regione negli ultimi dieci anni si è continuato ad assumere), strutture di terapia intensiva insufficienti (che si preparano ex novo in una settimana, posti letto che si riconvertono e che si creano con ospedali da campo), attrezzature insufficienti (che si cercano di acquisire nel mondo) e tutto ciò sostenuto dai fondi statali e da ingenti donazioni di privati. Noi ultimi tra gli ultimi come possiamo fare: dobbiamo confidare ed affidarci a qualcuno che dall’alto ci protegga".
"Ma mettiamoci però anche del nostro: il decreto CuraItalia può rappresentare una opportunità straordinaria per iniziare a ricostruire la nostra sanità, se sapremo dotarci di una cabina di regia esperta, concreta, indipendente ed autorevole. Vediamo in sintesi alcuni provvedimenti da adottare subito, in emergenza, prima che sia troppi tardi ed essere travolti dalla pandemia coronavirus. Personale: assumere a tempo indeterminato nuovi personale in numero adeguato, secondo gli standard di dotazione vigenti attualmente nel lombardo-veneto, a chiamata diretta da elenchi unici regionali; stabilizzare i precari già in servizio. Attrezzature: fornitura di tutto ciò che
necessita, dispositivi individuali di protezione e apparecchi di terapia intensiva, in numero e
qualità uniformandoci al resto d’Italia. Tutto questo a carattere di urgenza; non si può perdere tempo in sofismi burocratici: bisogna agire con coraggio e determinazione. In tutta la regione fioriscono le iniziative volontarie e raccolte di fondi, con una gara di solidarietà e generosità meravigliose, per procuraci subito quello che più serve in attesa delle dotazioni dovute".
"L’iniziativa ultima di accogliere e curare due cittadini lombardi è un esempio di generosità ( può
aver un valore di richiamo per i mass-media), che ci lusinga e che pare voler dire “noi ci siamo,
anche nelle nostre condizioni siamo pronti a collaborare, ma aiutateci ad essere pronti a
collaborare meglio, e alla guerra che si potrebbe scatenarsi su noi calabresi”.
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