Coronavirus. Grillo e Potente (Cgil): "La sanità calabrese ha una capacità di risposta pari a zero"

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  01 aprile 2020 20:05

"Tutte le volte che la sanità calabrese si presenta sul palcoscenico nazionale beh, diciamolo pure, un brivido corre lungo la schiena di coloro che, e non sono pochi, hanno a cuore la regione e la sua storia millenaria. Anche questa volta è andata così e le immagini televisive hanno restituito il solito affresco di una regione con una sanità lasciata ad un libero arbitrio organizzativo avente una capacità di risposta pari a zero". 

Dichiarano così Franco Grillo (segretario generale FP CGIL Area Vasta CZ-KR-VV) e Ivan Potente (coordinatore FP CGIL Medici e Dirigenza Sanitaria  Area Vasta CZ, KR, VV). 

"Vieppiù quanto visto, come organizzazione sanitaria, su quella che dovrebbe essere la più grande azienda sanitaria calabrese, ricadente nel territorio di nostra competenza. Ci riferiamo chiaramente all’azienda Pugliese-Ciaccio e a quanto legato, tra l’altro, all'organizzazione e al posizionamento della cd tenda di pre-triage, ubicata in un posto che definire osceno, rispetto al compito che la stessa dovrebbe svolgere, e fin troppo benevolo alla luce dell’ampia varietà di aggettivi che la lingua madre metterebbe a disposizione di un tal scempio. Il fatto poi che tale immagine da “zero” abbia avuto gli onori della ribalta nazionale, mentre gli operatori, medici ed infermieri, si spendono giorno e notte per garantire prestazioni sanitarie adeguate anche al ruolo che la stessa svolge nel territorio, vedasi la grande capacità assistenziale messa al servizio di pazienti   critici provenienti da altre regioni, ci impone una presa di posizione inequivocabile rispetto alle responsabilità di quanto accaduto.

Poiché è evidente che l’organizzazione di tal guisa abbia la sua genesi nei processi che sono posti sotto il controllo della Direzione Sanitaria e non afferiscono alla diretta responsabilità della Direzione Generale, è la stessa direzione sanitaria aziendale che deve risponderne con le sue immediate dimissioni. Laddove tanto non fosse spontaneo dovrà essere il Commissario Straordinario a sollevare dall’incarico il direttore sanitario aziendale. D’altra parte è insito nel ruolo del Commissario tale possibilità cosi come nello stesso ruolo esiste la potenziale possibilità di chiamare al suo fianco come collaboratore chi lo stesso ritenga indispensabile".

"Altrimenti non sarebbe né Commissario né Straordinario. Chi come noi si spende da sempre affinché la sanità regionale e dell’ex provincia vasta cambi passo ha salutato con grande entusiasmo la nomina del Dr Zuccatelli  “qual raggio di sole da nuvoli folti” e si attende, nelle piena consapevolezza della drammaticità attuale, l’avvio di processi di cambiamento nel metodo e nel merito, reali. Non siamo dimentichi, nevvero, che anche lo zero può avere valori diversi e non vorremmo doverci rassegnare ad un futuro di “zero assoluto”", concludono Grillo e Potente. 

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