Coronavirus. Henrietta Fore (Unicef): "Dare priorità agli insegnanti nelle vaccinazioni"

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Henrietta Fore

All'appello si unisce anche Costantino Mustari, presidente del Comitato provinciale Unicef di Catanzaro

  15 dicembre 2020 12:17

 
 
“La pandemia da Covid19 ha sconvolto l’istruzione dei bambini nel mondo. Vaccinare gli insegnanti è un passo fondamentale per farla tornare alla normalità", inizia così la dichiarazione del Direttore Generale UNICEF, Henrietta Fore.
 
"Nel momento peggiore, alla fine di aprile 2020, le chiusure delle scuole a livello nazionale hanno interrotto l’apprendimento di circa il 90% degli studenti nel mondo. Questo numero è calato da allora, ma si continua a presupporre, senza riscontri, che chiudere le scuole potrebbe rallentare la diffusione della malattia, nonostante ci siano sempre più prove secondo cui le scuole non sono i principali diffusori della trasmissione fra le comunità. Come risultato, visto che i casi stanno aumentando drasticamente in molti paesi nel mondo, le comunità stanno chiudendo di nuovo le scuole. Al 1 dicembre, le aule erano chiuse per circa 1 studente su 5 nel mondo - ovvero 320 milioni di bambini", continua il direttore Fore.
 
Un appello a cui si unisce anche Costantino Mustari, presidente del Comitato provinciale Unicef di Catanzaro: "Mi auguro che questa dichiarazione venga recepita dalle autorità sanitarie (Istituto Superiore di Sanità) e dal nostro Governo, per riportare la scuola nell’alveo della normalità e dia agli studenti ciò che la pandemia ha l’iro tolto".
 
A conclusione, poi, Henrietta Fore:"L’UNICEF chiede che gli insegnanti vengano considerati prioritari nella somministrazione del vaccino, una volta che il personale sanitario in prima linea e le popolazioni ad alto rischio saranno state vaccinate. Questo aiuterà a proteggere gli insegnanti dal virus, permetterà loro di insegnare in presenza e di tenere le scuole aperte. Le decisioni sull'assegnazione dei vaccini spettano in ultima analisi ai governi, ma le conseguenze di un'istruzione mancata o compromessa per un tempo prolungato sono pesanti, soprattutto per i più emarginati. Più a lungo i bambini rimarranno fuori dalla scuola, meno probabilità avranno di tornare, e più difficile sarà per i loro genitori riprendere il lavoro. Sono decisioni difficili che costringono a difficili compromessi. Ma ciò che non dovrebbe essere difficile è fare tutto ciò che è in nostro potere per salvaguardare il futuro delle prossime generazioni. Ciò comincia dalla salvaguardia di coloro che sono responsabili della creazione di questo futuro”. 

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